Bomba davanti a una Chiesa a Baghdad. Mons. Warduni: Cristo risorto vinca odio e divisioni
In Iraq la violenza non si ferma: ieri in due diversi agguati sono stati uccisi due
soldati statunitensi e un alto funzionario del Ministero degli Esteri iracheno. E
oggi una bomba è esplosa davanti alla Chiesa del Sacro Cuore a Baghdad, durante le
celebrazioni pasquali, ferendo 4 persone. Ma la comunità cristiana continua a sperare
in una pacificazione che riporti la sicurezza e fermi l’esodo di tanti fedeli. Sulla
situazione Amedeo Lomonaco ha sentito il vicario patriarcale caldeo di Baghdad,
mons. Shlemon Warduni:
R. –
Da una parte le cose stanno un po’ peggiorando per il numero dei cristiani che diminuisce
sempre di più. Dall’altra parte ci sono ancora molti cristiani nel Paese e abbiamo
pregato per avere speranza, per essere con Gesù, per vivere la gioia di poter offrire
tutto a Lui per partecipare alla sua sofferenza per la salvezza di tutta l’umanità
e così per arrivare, rinnovati attraverso la penitenza, alla Risurrezione del Signore.
Quindi la nostra speranza è fortificata perché mettiamo tutto nelle mani del Signore.
D.
– Anche perché questo affidarsi al Signore potrà veramente portare ad un’autentica
rinascita dell’Iraq …
R. – Questo vogliamo, questo aspettiamo, per questo
noi preghiamo. Preghiamo per avere un governo stabile, preghiamo perché il Signore
allontani da noi le violenze e perché allontani l’odio da tutto il Medio Oriente che
brucia nelle divisioni fra la gente. Preghiamo che il Signore sulla Croce unisca tutti
quanti, che il Signore risorto ci dia la sua grazia per poter vivere la gioia della
Pasqua e la felicità, la grazia della Risurrezione. Abbiamo la speranza che il Signore
sia sempre con noi per poter vivere la sua Pasqua, per poter dire alla gente: guardate
che Dio ama tutti ed è sempre con noi. (bf)