Dieci anni fa la firma della Charta ecumenica. Mons. Giordano: un testo ancora
attuale
Il 12 aprile scorso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato una
raccomandazione sul tema “La dimensione religiosa del dialogo interculturale” in cui
viene citata spesso la Charta Oecumenica, un documento firmato dieci anni fa a Strasburgo
dai responsabili delle Chiese cristiane in Europa. Quando il cardinale Miloslav Vlk
e il metropolita Geremia Caligiorgis, per il Consiglio delle Conferenze episcopali
d’Europa (Ccee) e per la Conferenza delle Chiese europee (Kek), siglarono il documento,
era il 22 aprile 2001: la data era stata scelta perché proprio nel 2001 la Pasqua
coincideva per tutti i cristiani, e Strasburgo perché città di frontiera a livello
politico ma anche ecumenico e interreligioso. Da allora, la Charta Oecumenica è stata
tradotta in una trentina di lingue, dall’arabo all’armeno. Il Sir ha raccolto in merito
la testimonianza di mons. Aldo Giordano, Osservatore permanente della Santa Sede presso
il Consiglio d’Europa: “Si tratta di un testo esemplare per dire l’impegno comune
dei cristiani del nostro continente nel salvare e promuovere i valori alla base della
costruzione europea – ha detto – e per dire la possibilità di collaborazione tra religioni
e res publica per il bene comune”. Nel corso dell’assemblea del 12 aprile scorso,
cui hanno partecipato cinque leader rappresentanti delle religioni, tra cui il presidente
del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, il cardinale Jean-Louis Tauran,
e il Patriarca della Chiesa ortodossa di Romania, Daniel, sono stati messi in evidenza
alcuni punti toccati dalla Charta che ancora oggi risultano di grande attualità: il
riconoscimento della uguale dignità della persona umana, che costituisce la radice
dei diritti dell’uomo; la pace tra le Chiese, la cui missione è mettersi al servizio
della riconciliazione tra i popoli e tra le culture, resistendo al tempo stesso a
ogni tentativo di strumentalizzazione; e le questioni dell’incontro e del dialogo
con il Giudaismo, l’Islam e le altre grandi religioni del mondo. Per celebrare il
decimo anniversario del documento, infine, il 9 maggio prossimo è in programma un
seminario ecumenico presso l’università di Friburgo, in Svizzera, organizzato dall’Istituto
di studi ecumenici in collaborazione con la Comunità di lavoro delle Chiese cristiane
in Svizzera. (A cura di Roberta Barbi)