Libia: Gheddafi minaccia Italia, Francia e Gran Bretagna per la decisione di inviare
addestratori militari
In un messaggio in tv il leader libico Gheddafi ha minacciato Italia, Francia e Gran
Bretagna per la decisione di inviare nel Paese addestratori militari. Intanto gli
Usa decidono di inviare due droni, mentre prosegue la battaglia a Misurata tra fedeli
al rais ed insorti. Amina Belkassem:
Sulle gravissime
accuse rivolte da Emergency alle truppe fedeli a Gheddafi di sparare deliberatamente
sui minori, Giancarlo La Vella ha sentito Cristiano Tinazzi, appena rientrato da Tripoli:
R. - Questa
è una notizia molto forte, molto dura. Io penso che non sia una cosa deliberata, perché
comunque molti soldati hanno legami di parentela l’uno con l’altro, legami tribali
anche con civili che si trovano in mezzo alla guerra. Purtroppo, come è già successo
in altre parti del mondo, dove si verificano guerre civili, si perde anche ogni senso
della dignità e il comportamento anche etico delle forze armate in campo. Diventa
di una ferocia incredibile… Se fosse confermato tutto questo, si dimostrerebbe come
l’escalation di questa guerra civile sta assumendo toni inumani, da entrambe le parti:
molti soldati catturati da parte ribelle vengono uccisi sul posto.
D. - C’è
anche un’altra forte denuncia, che è quella dell’utilizzo delle famigerate bombe a
grappolo - le cluster bombs - sempre da parte dei soldati lealisti…
R. - Sì,
è una denuncia che è arrivata dai medici di Emergency ed io credo che loro abbiamo
avuto modo di riscontrarlo che le ferite trovate sulle persone portate nel loro centro
ospedaliero sono compatibili con queste armi, che colpiscono indiscriminatamente la
popolazione civile.
D. - E’ una guerra che sta causando vittime anche tra
gli stranieri, tra coloro che sono lì per osservare quello che succede ieri due fotoreporter:
vuol dire che è un confronto senza esclusione di colpi, insomma…
R. - Sì, purtroppo
non sono i primi fotografi e giornalisti che muoiono nel conflitto. Purtroppo è un
pegno che non si vorrebbe pagare, ma che troppo spesso chi deve dare informazioni
al resto del mondo si trova a scontare…
D. - Da questo quadro appare, dunque,
una situazione nella quale pensare ad un accordo sembra molto difficile…
R.
- E’ sempre più difficile. E’ una guerra che si continuerà a portare avanti, ma ormai
le vie diplomatiche sono completamente esaurite… Spero di no, ma io penso che questa
guerra non finirà presto e che, anzi, continuerà a diventare sempre più crudele. (mg)
E la situazione in Libia sarà uno degli argomenti centrali della visita del
segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, in Russia. Il numero uno del Palazzo di
Vetro avrà incontri istituzionali con le massime autorità del Paese. Ce ne parla Giuseppe
D’Amato: