Terrorismo: gli Usa accusano i servizi segreti pakistani di sostenere Al Qaeda
Gli Usa, con il capo degli Stati maggiori congiunti, l’ammiraglio Mike Mullen, in
visita ad Islamabad, hanno accusato ieri i servizi segreti pachistani di sostenere
le attività della cosiddetta Rete Haqqani, che in Afghanistan organizza attentati
contro le truppe che combattono i talebani. Non è la prima volta che si punta il dito
contro le attività dei servizi segreti di Islamabad. Sui motivi di queste accuse,
Giada Aquilino ha intervistato Francesca Marino che - con Beniamino
Natale - è autrice del libro “Apocalisse Pakistan”, appena pubblicato da Edizioni
Memori:
R. – L’ammiraglio
Mullen ha ribadito una cosa, che poi è uno dei soliti “segreti di Pulcinella” del
Pakistan: le attività dei servizi segreti di Islamabad sono legate ai talebani. È
storia vecchia di come sia la Cia, sia i servizi pakistani abbiano messo in piedi
all’epoca dell’invasione russa i talebani e anche la rete di Haqqani,
che è una fazione indipendente dei talebani afghani. In un’intervista, l’ex comandante
dei servizi pakistani, Hamid Gul, mi ha detto che: “spezzare i vecchi legami a volte
non è nemmeno auspicabile”.
D. – In quale momento arrivano le dichiarazioni
dell’ammiraglio Mullen nella storia delle relazioni tra gli Stati Uniti e il Pakistan?
R.
– In gennaio si è scoperto un agente della Cia sotto copertura al consolato Usa di
Lahore: l’uomo è stato arrestato perché ha sparato, in pieno centro città, contro
due persone in motocicletta, che si è scoperto poi essere riconducibili all’Isi, l’intelligence
pakistana. Questa storia ha provocato uno dei momenti di massima tensione tra Washington
e Islamabad. A questo punto, è ricominciato il balletto di accuse contro i servizi
segreti pakistani da parte di Washington e contro gli attacchi con i “droni” da parte
di Islamabad, che vanno avanti ormai da anni.
D. – Cche percezione si
ha oggi in Pakistan del ruolo della Cina nell’area?
R. – A livello popolare,
la forte presenza cinese in Pakistan – che non è visibilissima, però c’è – non è molto
ben vista. A livello governativo, la Cina è diventata il tutore e il referente privilegiato
del Pakistan, anche perché c’è una vecchia storia di aiuti forniti per costruire basi
nucleari. Ma la Cina, in Pakistan, ha investimenti fortissimi. Certamente in Baluchistan
la presenza cinese è fortissima: i cinesi hanno costruito il porto di Gwadar e hanno
in mano l’economia della regione. Ma lì la presenza cinese è vista come un’occupazione.
(gf)