2011-04-21 15:18:47

Stop al nucleare in Italia: il governo studia un nuovo piano energetico


In Italia, dopo lo stop al programma nucleare sancito ieri con il via libera del Senato all’emendamento della maggioranza al decreto omnibus che abroga le norme necessarie per la realizzazione delle centrali nucleari, il Governo sta ora lavorando al Piano per una strategia energetica nazionale che sarà presentato dopo l’estate. Lo ha detto oggi il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani precisando che, nell’agenda dei lavori, c’è anche la valutazione sugli incentivi alle rinnovabili. “Il dibattito non è più sul nucleare sì o no, ma sulla sicurezza”, ha detto ancora Romani, cambia dunque anche la missione dell’Agenzia sul nucleare guidata da Umberto Veronesi che da oggi si concentrerà su questo tema. Nel tracciare una nuova strategia energetica il Governo intende tener conto di più approfondite evidenze scientifiche e anche delle scelte dell’Unione Europea. Ma l’Europa sul nucleare non appare affatto unita. Lo conferma Valerio Rossi Albertini, fisico del Cnr, esperto di nucleare e di energie rinnovabili, intervistato da Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

R. – E’ già un po’ di tempo che non si va più verso il nucleare. Alcuni Paesi hanno vocazione nuclearista, come la Francia, ma altri invece, come la Germania ad esempio, hanno già preannunciato che si fermeranno e che dismetteranno le vecchie centrali, che hanno la stessa età di Fukushima. Quindi, non c’è un orientamento omogeneo e coerente dell’Unione Europea su questo tema.

D. – In attesa di un chiarimento, una voce autorevole come quella di Umberto Veronesi ha chiesto che la ricerca non si fermi, perché il nucleare non va escluso...

R. – Io risponderei: la ricerca non va fermata in nessun ambito. Per quanto riguarda il nucleare, immagino che la sua affermazione si riferisca alle sorgenti di quarta generazione che per adesso sono ancora un progetto, ma verranno realizzate probabilmente tra dieci o quindici anni.

D. – Lei ci può dire che esiste la possibilità di fonti di energia alternative?

R. – Naturalmente sì, fonti alternative ci sono e anzi la mia piccola battaglia consiste proprio nel cercare di allargare il discorso, oltre che al nucleare, di cui si può discutere e si dovrebbe fare senza pregiudizi, anche e soprattutto alle fonti rinnovabili di nuova generazione, perché noi siamo abituati a pensare che le rinnovabili siano le pale eoliche o l’idroelettrico, il geotermico o i pannelli solari tradizionali. In realtà, adesso, nei nostri laboratori c’è infinitamente più di questo: fonti alternative innovative, due volte nuove quindi.

D. – Ci troviamo, però, almeno in Italia con delle forti proteste dei lavoratori del fotovoltaico contro il decreto cosiddetto “ammazza rinnovabili”. Quindi, non è chiaro in che direzione voglia andare l’Italia...

R. – Esattamente! E’ proprio questo che noi denunciamo: che ancora non si sia pianificata una strategia di ampio respiro e di lungo termine. Sembra che tutti questi provvedimenti, compresi gli incentivi alle rinnovabili, siano piuttosto episodi estemporanei e non facciano parte di un quadro d’insieme. Quello che ci sentiamo di dire al governo è che sarebbe opportuno aprire un tavolo, soprattutto con i tecnici, che possa dare delle chiare indicazioni su quali potrebbero essere le alternative al nucleare. Se adesso vogliono fermare il programma di sviluppo, non potremo fare a meno, anzi sarà una necessità urgente, cominciare a parlare di alternative ai combustibili fossili, quali il petrolio e il gas, che sono in via di esaurimento. Le scelte che noi stiamo facendo adesso si ripercuoteranno nei prossimi dieci o venti anni, quando le fonti di combustibile fossile saranno in via di esaurimento. Allora sarà troppo tardi per rendersi conto del tempo che abbiamo perso. Noi rinnoviamo ancora una volta – io come portavoce della comunità scientifica – l’auspicio che finalmente, prendendo a pretesto questi eventi luttuosi di Fukushima, si possa interloquire con i nostri governanti e pianificare congiuntamente un’azione sul piano energetico, che possa affrancarci progressivamente dalla schiavitù dei combustibili fossili. (ap)







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