Siria: nominato il nuovo governatore di Homs ma la protesta non si ferma
Le autorità siriane hanno nominato un nuovo governatore nella città di Homs, ma non
si placano le proteste nel Paese. Intanto, il segretario di Stato americano è tornato
a condannare le violenze sui manifestanti. Il servizio di Gabriele Papini:
Dopo aver
nominato un nuovo governatore a Homs, le autorità siriane hanno accolto un'altra richiesta
dei manifestanti, annunciando lo scioglimento dei “comitati popolari”, accusati di
esser responsabili dell'uccisione di civili durante le manifestazioni anti governative.
Intanto, per domani, tradizionale venerdì di preghiera musulmana e Venerdì
Santo per i cristiani, sono annunciate nuove proteste. Nel pomeriggio di ieri,
più di tremila persone sono scese in strada a Homs, in solidarietà delle dieci vittime
degli ultimi giorni. Intanto, anche nella città di Banias, a nord est di Damasco,
su pressione dei manifestanti, le autorità hanno ordinato la rimozione del responsabile
delle forze di sicurezza per la dura repressione messa in atto in questi giorni. Ieri,
gli Stati Uniti sono tornati a condannare gli atti di violenza contro i manifestanti
in Siria. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha detto che il governo di
Damasco “deve porre fine agli arresti arbitrari, alla detenzione e alle torture nei
confronti dei prigionieri”. La Clinton ha espresso “viva inquietudine” per la situazione
in Siria. “La violenza deve finire e il governo siriano deve impegnarsi in un vero
processo politico”, ha concluso il segretario di Stato.