2011-04-21 14:34:47

Commissione dottrinale Usa sulle obiezioni dei teologi sul ruolo dei vescovi in campo teologico


I vescovi sono aperti al dialogo con i teologi, ma devono difendere l’insegnamento del Magistero della Chiesa, in virtù del munus docendi conferito da Cristo agli Apostoli. È quanto puntualizza il cardinale Donald Wuerl presidente della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) che risponde così alle obiezioni mosse dalla “Catholic Theological Society of America” (Ctsa) sul caso della teologa giuseppina Elisabeth Johson. La religiosa, che insegna Teologia sistematica presso la Fordham University di New York, è stata richiamata dalla stessa Commissione dottrinale per il contenuto di un suo notissimo libro “The Quest for the Living God” (“La ricerca del Dio vivente”) pubblicato nel 2007 e utilizzato come libro di testo in molte università, perché non in linea con “l’autentica dottrina cattolica”, in particolare per quanto riguarda il tema della Trinità. Secondo l’autrice e il comitato direttivo del Ctsa, la bocciatura dell’episcopato è giunta senza alcuna possibilità di dialogo contro le stesse procedure previste dai vescovi ed è il frutto di una cattiva interpretazione della linea di pensiero sviluppata dal libro. Essa inoltre rifletterebbe una visione molto restrittiva del compito dei teologi. Secondo quanto riferisce l’agenzia Cns, in una nota di 13 pagine diffusa lunedì il cardinale Wuerl ricorda che i vescovi hanno la responsabilità di insegnare la fede cattolica e di conservarla “come è stata ricevuta e trasmessa” e quindi sono tenuti a verificare il lavoro dei teologi se ritengono che la fede sia rappresentata in modo errato. “I responsabili della Catholic Theological Society of America – si legge nel documento – sembra fraintendere il ruolo legittimo e apostolico dei vescovi nei loro rapporti con i teologi”. Questi - sottolinea l’arcivescovo di Washington - dovrebbero essere improntati alla “collaborazione”, nel pieno rispetto della legittima autonomia e libertà di ricerca dei teologi, ma anche della verità di fede di cui i vescovi, come successori degli Apostoli, sono custodi. (A cura di Lisa Zengarini)







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