"Il Papa ci ricorda
spesso che la bellezza della Liturgia, per quanto noi riusciamo ad esprimerla, è un
modo per rendere presente qui, tra di noi, la bellezza stessa dell'amore di Dio per
noi".Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, sottolinea
come nell'ambito liturgico, ciò che il Papa sta indicando con la sua parola e con
il suo esempio, è l'applicazione compiuta e fedele del Concilio Vaticano II, in sviluppo
armonico con tutta la tradizione liturgica precedente della Chiesa. Dal mio punto
di vista il Santo Padre è un Maestro di liturgia, per quanto riguarda i contenuti,
l'insegnamento e il pensiero, e allo stesso tempo un grande 'liturgo', perché ci insegna
l'arte della celebrazione. Benedetto XVI ha mutato la liturgia con il suo stesso stile
celebrativo e allo stesso tempo con le sue indicazioni e orientamenti. Se c'è una
sottolineatura nelle celebrazioni presiedute dal Papa è proprio questa ricerca di
andare al cuore e all'essenza della Liturgia, che è il Mistero del Signore celebrato
nel quale tutti siamo chiamati ad entrare, in quel clima di adorazione e di preghiera
che anche il momento del silenzio contribuisce a creare. Questo VI anniversario
dell'inizio del Pontificato è sicuramente per me un momento di gioia e anche di gratitudine
al Signore, proprio per il fatto che dall'ottobre del 2007 ho avuto questo dono di
poter essere chiamato a servire da vicino Benedetto XVI in un aspetto della vita della
Chiesa così importante, anche per lo stesso Santo Padre. Ci sono tanti momenti che
rimangono scritti nella memoria e nel cuore. Ogni celebrazione porta con sé tanti
ricordi, ma credo in modo particolare quelli legate ai viaggi papali. Da una parte
costituiscono un impegno, anche più gravoso del solito, ma portano con sè tanta gioia
spirituale per come il Papa viene accolto, in uno spirito di grande fede.