2011-04-19 16:28:31

Siria, polizia disperde sit-in di studenti a Damasco. Vietati cortei di protesta


Le forze di sicurezza siriane hanno disperso stamane a Damasco un sit-in di circa 200 studenti della facoltà di Medicina dell'università cittadina mentre nella notte ci sono stati morti nella cittadina di Homs. E le autorità hanno annunciato che da oggi è vietato ogni tipo di corteo, manifestazione o raduno in tutto il Paese per assicurare ''la stabilità e la sicurezza''. Il Ministero dell’interno denuncia come “rivolta armata” le rivendicazioni dei manifestanti. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Al momento arrivano notizie di persone malmenate all’interno della facoltà di Medicina a Damasco: su Twitter, Suhayr Attasi, esponente di spicco del movimento siriano per i diritti umani, riferisce di un sit-in degli studenti stamane per chiedere “la fine dei massacri commessi dal regime” e per invocare “libertà". Intanto, l’agenzia ufficiale siriana Sana riferisce dell'uccisione ieri nei pressi di Homs, terza città del Paese, di tre ufficiali dell'esercito e di tre bambini da non meglio precisati “gruppi criminali armati”. Organizzazioni umanitarie locali parlano invece di almeno dieci morti a Homs durante la repressione da parte di forze di sicurezza e agenti in borghese. Per la seconda notte consecutiva, la gente a Homs, che si trova a nord di Damasco, si era radunata in piazza al-Saa, per protestare contro l'uccisione di almeno diciannove dimostranti, avvenuta il giorno precedente. Il bilancio delle vittime tra l’altro non è certo perché è stato impedito al personale medico di accedere alla piazza per soccorrere i feriti. I manifestanti avevano criticato il discorso con cui sabato scorso il presidente Assad aveva promesso la revoca dello stato di emergenza in vigore dal 1963, ma senza fissare date precise né annunciare altre riforme, ammonendo anzi che le nuove norme non sarebbero state meno severe nei confronti dei "cospiratori". Resta da dire che il Ministero dell'interno, ieri sera, in una nota parla di "rivolta armata" e di gruppi dell’islam radicale. E avverte che, quelle che definisce “attività terroristiche, non saranno tollerate”.







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