"Qui in Kosovo siamo
convinti che c’è l’umanità, c’è la nostra nazione, ricca di ospitalità, ponte di concordia,
serbatoio di pace. E qui in Kosovo nella Settimana Santa, c'è un annuncio di grande
coraggio: andare oltre gli egoismi, le fragilità soggettive per dire a tutti che vale
la pena per costruire la famiglia umana" Così l'arcivesco mons. Pelvi, Ordinario
Militare per l'Italia in visita pastorale in Kosovo, ha salutato i militari del contingente
italiano. A 12 anni dalla fine della guerra civile, il Kosovo cerca ancora stabilità
politica e sociale. Manca il lavoro mentre aumentano i casi di suicidio tra i giovani
che non trovano alternative di vita nel Paese. Restano le ferite tra famiglie albanesi
e serbe che il tempo, anche per la grande povertà in cui versa il Paese, non ha ancora
sanato. Il ruolo dell'Italia e del contingente militare italiano per lo sviluppo e
la pacificazione del Paese.