2011-04-19 14:16:36

Nigeria: scontri e contestazioni dopo la vittoria di Jonathan alle presidenziali


Invito a mettere fine a questa condotta inutile ed evitabile, soprattutto dopo che tutti i cittadini di questo grande Paese si sono impegnati per garantire elezioni giuste e trasparenti. Così, Goodluck Jonathan, il vincitore delle presidenziali nigeriane, svoltesi sabato e contestate nel nord del Paese con una serie di scontri che hanno causato, secondo la Croce Rossa, diversi morti - il numero è imprecisato - oltre 250 feriti e 15 mila profughi. Ma si può dire che le elezioni hanno riconfermato la netta spaccatura del gigante africano? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Enrico Casale, africanista della rivista dei Gesuiti “Popoli”:RealAudioMP3

R. – E’ vero che i risultati delle elezioni hanno portato a nuovi scontri, però questi scontri riguardano frange di estremisti che non rappresentano l’intera popolazione nigeriana. Forse l’immagine migliore che vale la pena di ricordare della Nigeria è proprio quella delle file ordinate, composte di persone che si sono recate a votare; simbolo del desiderio di un Paese dove le tensioni vengano in parte stemperate.

D. – Molti analisti credono anche che gli scontri di questi giorni siano stati causati dalla presa di coscienza della popolazione, che pur vivendo in un Paese in forte crescita, con grandi giacimenti petroliferi, vive in una situazione però di grave miseria...

R. – Bisogna ricordare che la Nigeria vive una serie di paradossi: è l’ottavo produttore mondiale di petrolio e il principale produttore, o uno dei principali produttori, di petrolio d’Africa e deve importare benzina; le popolazioni del Delta del Niger, dove si estrae la maggior parte del petrolio nigeriano, sono costrette a vivere senza luce e acqua corrente nelle case. Questo vuol dire che molti dei proventi dell’industria petrolifera, che riguardano sia il petrolio che il gas, non vengono ridistribuiti alla popolazione, ma vengono goduti da una piccola elite di persone al potere. Il nuovo presidente si è impegnato ad una migliore distribuzione. Sarà, il suo, un compito difficilissimo, perché deve scontrarsi appunto con questa elite piccola, ma molto forte.

D. – Jonathan pare che abbia anche ottimi contatti con i ribelli proprio del Delta del Niger, con i quali si potrebbe stabilire a questo punto una tregua ed un equilibrio di cui se ne gioverebbe l’intero Paese. Cosa possiamo prevedere da questo punto di vista?

R. – Bisogna dire che Goodluck Jonathan è il primo presidente nigeriano che proviene dalla zona del Delta del Niger. E’ chiaro, quindi, che conosce bene i problemi della zona e può chiaramente avere dei rapporti con i ribelli del Delta. Ha annunciato lui stesso che una delle sue priorità sarà quella di risolvere il problema e certamente nella sua agenda le questioni del Delta del Niger è tra i primi punti che affronterà. Credo che, da questo punto di vista, si possa essere ottimisti. (ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.