2011-04-19 12:32:42

La Chiesa e l'annuncio del Vangelo nel Decreto conciliare "Ad gentes"


La Chiesa è missionaria “per natura”. Questa affermazione, così nota e comune al giorno d’oggi, proviene dagli insegnamenti del Vaticano II. È contenuta del Decreto Ad gentes, promulgato da Paolo VI nel dicembre del 1965. Un documento basilare che schiuse una nuova stagione all’evangelizzazione, come ricorda in questa 24.ma puntata della rubrica dedicata al Concilio il gesuita, padre Dariusz Kowalczyk:RealAudioMP3

Un falso spirito conciliare dice che oggi si deve sospendere l’evangelizzazione per poter dialogare. All’evangelizzazione, compresa come il proporre con le parole e gli esempi la fede cattolica, si contrappone il dialogo sia con le altre religioni e confessioni, che con gli atei. Si dice che l’evangelizzazione turba, e il dialogo unisce.

Però questo non è ciò che ci insegna il Concilio. Nel decreto sull’attività missionaria della Chiesa leggiamo: “La Chiesa […] è per sua natura missionaria” (n. 2), cioè la Chiesa deve sforzarsi di portare l'annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. In questo modo essa risponde alle esigenze più profonde della sua cattolicità ed all'ordine specifico del suo fondatore (cfr. n. 1): “Andate e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt 28,19). Il dialogo va visto dunque come una dimensione dell’evangelizzazione, e non al contrario.

Il Concilio insegna che i non-cristiani possono essere salvati, perché Dio, attraverso vie che Lui solo conosce, dà agli uomini che, senza loro colpa, ignorano il Vangelo la sua grazia. Ma nello stesso tempo afferma che “non possono salvarsi quegli uomini i quali, pur sapendo che la Chiesa cattolica è stata stabilita da Dio per mezzo di Gesù Cristo come istituzione necessaria, tuttavia rifiutano o di entrare o di rimanere in essa” (n. 7).

Nel passato non si è sempre compreso che la predicazione del Vangelo doveva rispettare la libertà dell’uomo. Perciò il Concilio dice con chiarezza: “La Chiesa proibisce di costringere o di attirare alcuno con inopportuni raggiri ad abbracciare la fede” (n. 13). Però si sottolinea anche che la Chiesa “rivendica energicamente il diritto che nessuno con ingiuste vessazioni sia distolto dalla fede stessa”. Queste parole vanno riferite tra l’altro alle situazioni in cui una laicizzazione aggressiva cerca di imporsi con uno spirito quasi missionario, o piuttosto anti-missionario.







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