Si è tenuto stamani presso l'Aula Magna della Lumsa, l'incontro di presentazione del
progetto "Verso il Centenario dantesco" e degli Atti del Convegno "Dante e i Papi".
Ha introdotto l'incontro la professoressa Lia Fava Guzzetta, docente di Letteratura
Italiana presso la Lumsa. Rosario Tronnolone l'ha intervistata per noi:
R. - Questo
progetto nasce da una collaborazione, che c’è ormai da un po’ di tempo, tra l’Università
Lumsa e il Pontificio Consiglio della Cultura. Una collaborazione che ha già avuto
modo di estrinsecarsi in un altro convegno di qualche anno fa, che abbiamo intitolo
“Dante e i Papi”, i cui atti sono stati presentati in questa occasione proprio perché
si evidenzi questo lavoro comune che le due istituzioni hanno fatto. Il progetto è
quello di realizzare una serie di iniziative relative a Dante nel decennio che - grosso
modo - va da adesso fino al 2021, che sarà la data del VII centenario della morte
del poeta. Le iniziative sono ancora in preparazione. Si pensa di creare dei nuclei
di lavoro e di ricerca, con un comitato di esperti, di studiosi, di dantisti di rilievo.
Sarà necessario individuare dei gruppi di lavoro presso quelle università, tanto italiane
che straniere, che più hanno nei loro programmi e nei loro interessi di ricerca lo
studio dell’opera di Dante: a Cambridge, ad esempio, ci sono degli esperti che da
tempo lavorano su Dante; in America, c’è una dantistica molto vivace; in Italia ci
sono alcune università ed alcuni docenti e gruppi di docenti che lavorano molto e
poi a Roma abbiamo la “Casa di Dante”, dove vengono fatte le letture di Dante tutto
l’anno. Vorremmo riuscire a mettere insieme dei gruppi di lavoro, proponendo una serie
di convegni, d’incontri, di seminari, di workshop, nel decennio, che possano essere
un omaggio alla memoria di questo grandissimo poeta, ma che possano anche essere occasione
per riproporre alcune questioni forti della dantistica attuale e quindi sia a livello
filologico, sia a livello anche di tematiche. A noi interessa anche molto il filone
teologico, critico-teologico, filosofico-teologico.
D. - D’altronde
nel convegno si era proprio parlato del rapporto che i Papi hanno avuto con la scrittura
dantesca?
R. - Sì, è vero. Il Convegno è nato dall’idea di fare memoria
della Lettera apostolica di Paolo VI, che era stata dedicata proprio a Dante: la famosa
lettera “Altissimi Cantus”, in cui egli esprime questo rapporto con il poeta e addirittura
propone l’istituzione di una cattedra di studi danteschi presso la Università Cattolica
di Milano. Questa nostra riflessione parte da Benedetto XV e poi Leone XIII, Alessandro
VII, Pio II e da come questi Papi si sono rapportati all’opera dantesca. (mg)