Pakistan: liberato Arif Masih accusato di blasfemia. Nuovi attacchi contro i cristiani
Una “comunità terrorizzata” dalle ultime violenze alle quali è stata sottoposta: queste
le testimonianze pervenute all’agenzia Fides da chi ha vissuto direttamente gli avvenimenti
degli ultimi due giorni a Gujranwala, nella regione pakistana del Punjab, dove la
chiesa della United Pentecostal Church è stata assaltata da una folla di estremisti
islamici che ha impedito la celebrazione della Domenica delle Palme. L’innesco della
violenza risale a sabato scorso, quando nel vicino villaggio cristiano di Khorarki
un uomo, Mushtag Gill, ha litigato con alcuni musulmani che avevavo ingiustamente
accusato suo figlio Farrhuk di blasfemia. Padre e figlio sono stati tratti in arresto
e per la loro liberazione si è esposto Eric Issac, il pastore della chiesa assaltata
ieri, che è riuscito a fuggire per un pelo. Di queste vicende ha parlato con la Fides
anche mons. Andrew Francis, vescovo di Multan e presidente della Commissione per il
Dialogo interreligioso dei vescovi pakistani, che durante gli attacchi stava prendendo
parte a un incontro per festeggiare il genetliaco del Papa, ricorso sabato 16, con
cinquemila giovani mobilitati dalla Pontificie Opere missionarie: "La nostra preghiera
va per le vittime della legge sulla blasfemia e non si ferma, come non si fermano
le nostre iniziative per coinvolgere i leader musulmani - ha detto - ma anche tutti
coloro che, in quanto uomini di buona volontà, vogliono costruire con noi una nazione
pacifica e fraterna". Il vescovo ha ribadito che i cristiani dell'area sono "saldi
nella fede" e proseguiranno nel dare la propria testimonianza: è in programma per
domani, anniversario dell'inizio del Pontificato di Benedetto XVI, una raccolta fondi
destinata a finanziare i suoi viaggi missionari. "Preghiamo e speriamo che possa presto
venire in Asia", ha concluso mons. Francis. Infine, Haroon Barkat Masih, direttore
della Masihi Foundation che si occupa di difendere tutti i cristiani, tra i quali
il caso più eclatante è quello di Asia Bibi, sull'accaduto ha dichiarato: “In questi
ultimi incidenti appare chiaro che la polizia è complice dei militanti”. Masih, però,
riferisce pure di un successo raggiunto dalla fondazione: la liberazione di Arif Masih,
anch’egli ingiustamente accusato di blasfemia, al quale le accuse sono state tutte
cancellate, ma che si trova ancora sotto protezione insieme con la sua famiglia. (R.B.)