Nuova operazione antimafia in Sicilia. I carabinieri di Siracusa hanno arrestato il
reggente della cosca mafiosa, Nardo di Lentini, e un suo luogotenente. In corso anche
il sequestro di beni per un valore di circa 20 milioni di euro nei confronti di un
esponente di vertice dello stesso clan. Intanto, Massimo Ciancimino continua a lanciare
accuse, parlando di un passaggio di denaro al gruppo politico del ministro Romano.
Alessandro Guarasci:
Un 2011 iniziato
bene e che sta proseguendo altrettanto bene. La lotta alla mafia deve vedere tutte
le istituzioni cooperare. Ne è convinto il procuratore nazionale antimafia, Piero
Grasso:
“Diciamo che l’azione repressiva produce i suoi effetti,
i suoi risultati: magistratura e forze dell’ordine hanno ottenuto risultati che hanno
veramente del miracoloso rispetto ai mezzi che hanno a disposizione”.
Il
punto nodale rimangono i sequestri dei beni dei mafiosi. Al 31 dicembre 2010, risultavano
emessi quasi 9900 provvedimenti, per il 41% in Sicilia. Il loro riutilizzo a volte
è difficile per effetto delle ipoteche che gravano su questi beni. Ancora Grasso:
“Sotto
questo profilo, ci vorrebbe una volontà delle banche di compiere un atto di liberalità,
di cancellare tutte le ipoteche. Ma forse, non rientra nei fini istituzionali delle
banche…”.
Per Grasso, la Chiesa continua ad avere un ruolo
importante nella lotta alle mafie:
“Per noi, la Chiesa fa parte di
quelle istituzioni che debbono agire in sinergia con tutto il resto. Diciamo che da
padre Puglisi in poi è cambiato anche l’atteggiamento della Chiesa in relazione a
questi fenomeni”.
E a Sant’Onofrio, in Calabria, c’è attesa per
la processione pasquale dell’Affruntata, dopo il monito del vescovo di Mileto, mons.
Luigi Renzo, lo scorso anno, ai boss locali dell’ndrangheta. Insomma, la criminalità
organizzata non si deve intromettere in questa festa. L’atmosfera oggi è tranquilla,
dice il presule:
“Le indicazioni che sono state date, di lasciar
portare le statue della processione di Pasqua ai giovani, è stata accolta. Prima non
c’era stato un intervento anche pastorale, di orientamento. Certo, c’è stata qualche
piccola interferenza, almeno a giudicare da alcune dichiarazioni fatte da pentiti.
In effetti, sembra che una delle statue – quella di San Giovanni – in passato venisse
presa e portata da giovani, quasi come una iniziazione, per poter essere riconosciuti
nella ‘ndrangheta. Comunque, mi pare che sia stata intrapresa una strada giusta, quella
per cui l’‘Affruntata’ sia veramente una manifestazione di pietà e di religiosità
popolare molto intensa”.
Anche le minacce al presidente di una locale
squadra di calcio che porterà le statue sembra che siano un atto di criminalità comune.(gf)