2011-04-18 15:25:57

Libia: prosegue l’assedio delle truppe di Gheddafi a Misurata e Ajdabia


In Libia, le truppe fedeli a Gheddafi continuano ad assediare Misarata e Ajdabia. Le due città sono ancora saldamente nelle mani degli insorti, ma bilancio a due mesi dall’inizio dei combattimenti è pesantissimo: fonti ospedaliere parlano di almeno mille morti e 3000 feriti. Intanto, nella comunità internazionale si torna a parlare di una soluzione non militare che contempli un esilio per Gheddafi, ma il figlio del colonnello esclude ogni dialogo prima della cacciata degli insorti. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Per il sesto giorno consecutivo, Misurata, ultima roccaforte dei ribelli in Tripolitania, è sotto i bombardamenti delle forze governative. Gli insorti presenti in città riferiscono di almeno 17 morti e 100 feriti, per lo più civili, provocati dagli attacchi delle ultime 24 ore. Sotto assedio, più ad est, anche la città di Ajdabia, ultima linea di difesa dei ribelli lungo la direttrice che conduce a Bengasi. Stamani, gli insorti libici hanno respinto l’ennesimo assalto dei soldati di Gheddafi, ma testimoni rifirscono di colonne di veicoli in fuga verso est, mentre nel cielo volteggiano almeno due jet della Nato per individuare le postazioni di artiglieria e missili dell'esercito libico. Aerei Nato in azione anche a Tripoli, colpiti alcuni obiettivi nella zona sud ovest della capitale. Sul fronte diplomatico restano le divisioni della coalizione dopo la girandola di vertici della settimana scorsa e si fa largo l’ipotesi che la guerra possa allungarsi molto più del previsto. Per questo motivo, il ministro della Difesa italiano, La Russa, volato oggi negli Usa per discuterne con il suo omologo Bob Gates, si è detto ottimista riguardo a un eventuale sbocco non militare del conflitto. Il figlio di Ghedaffi, Saif al Islam, apre invece a colloqui di riconciliazione nazionale, ma è un appello destinato a cadere nel nulla dal momento che pone come base del dialogo la completa disfatta degli insorti. Infine, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha annunciato una missione umanitaria a Tripoli per far fronte al mezzo milione di sfollati a causa del conflitto.

Striscia di Gaza, commemorazioni Arrigoni
Resta alta la tensione tra Israele e la striscia di Gaza. Stamani, un razzo sparato dai Territori palestinesi ha raggiunto le vicinanze di un villaggio nel Neghev occidentale, senza provocare danni né vittime. Fonti locali aggiungono che un'unità dell'esercito israeliano ha risposto all'attacco con una cannonata. Sempre stamani, nella striscia di Gaza stamani si è tenuta la commemorazione solenne dell’attivista italiano, Vittorio Arrigoni, ucciso da un gruppo estremista salafita. La salma del volontario ha lasciato l'ospedale di Gaza ed è portata in corteo verso il valico di Rafah, da dove entrerà in territorio egiziano per poi raggiungere l'Italia. Arrigoni è stato ricordato anche da don Hernandez, parroco cattolico a Gaza, secondo il quale nella Striscia si è ridotta la presenza di cooperanti.

Siria
Proseguono le violenze in Siria tra le forze di sicurezza e i manifestanti antigovernativi, nonostante l’annuncio, da parte del presidente Assad, della revoca dello stato di emergenza in vigore da 48 anni. Le Forze di sicurezza siriane hanno ucciso tra gli 8 e i 14 manifestanti nella città di Homs, in seguito agli scontri scoppiati durante la notte dopo la morte di un leader tribale in carcere. Nella città di Talbiseh, un poliziotto è stato ucciso e altri 11 sono rimasti feriti da un gruppo di persone armate. Intanto, fanno discutere le rivelazioni, diffuse da Wikileaks, secondo cui il Dipartimento di Stato americano avrebbe finanziato gruppi dell'opposizione siriana e loro progetti. Nei cablo, si farebbe riferimento alla rete di esiliati siriani con base a Londra, il Movimento per la giustizia e lo sviluppo cui il dipartimento di Stato Usa dal 2006 avrebbe versato fino a sei milioni di dollari per finanziare altre attività in Siria, come scrive il Washington Post.

Egitto
La Procura della Repubblica de Il Cairo ha deciso oggi il trasferimento dell’ex presidente Mubarak in un ospedale militare, dove rimarrà in custodia in attesa che venga interrogato dai magistrati. Ricoverato da alcuni giorni all’ospedale internazionale di Sharm al Shaikh, Mubarak e i due figli Alaa e Gamal devono rispondere dell’accusa di corruzione e di aver ordinato la repressione violenta delle manifestazioni che hanno poi portato alla caduta del regime. Intanto, è iniziato l’interrogatorio dei figli dell’ ex presidente nel carcere del Cairo.

Yemen
Ancora violenze nello Yemen. Nella città di Hudaida alcuni poliziotti in borghese hanno attaccato oggi migliaia di manifestanti, riversatisi in strada per chiedere le dimissioni del presidente Saleh, da 32 anni al potere. Circa 15 persone sono rimaste ferite.

Bahrain
Dopo il duro monito giunto dai Paesi del Golfo contro l’Iran, accusato di ingerenza nelle tensioni del Bahrein, oggi Teheran ha accusato gli Stati Uniti di creare tensioni tra Paesi arabi. Un piano, secondo il presidente Ahmadinejad, che mette contro sciiti e sunniti, ma che è destinato a fallire. Intanto, in una lettera inviata al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, ha chiesto l’intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in merito alla repressione di manifestazioni antigovernative da parte del governo del Bahrain. “La rivolta è identica a quelle di Tunisia ed Egitto – ha scritto Salehi – una rivolta della maggioranza della popolazione che porta avanti rivendicazioni legittime”.

Afghanistan
Non si ferma la violenza in Afghanistan. Un commando terroristico di attentatori suicidi ha preso d'assalto questa mattina la sede del Ministero della difesa, a Kabul, uccidendo due persone e ferendone altre sette. Fra le vittime, il capo della sicurezza del viceministro della Difesa, mentre il segretario del comandante delle Forze armate afghane sarebbe rimasto ferito. I talebani hanno rivendicato l’attacco che avrebbe avuto come obiettivo il ministro della Difesa francese, Gerard Longuet. Le autorità di Parigi smentiscono la notizia e informano che al momento dell’attacco il ministro si trovava in visita al contingente francese di stanza nella base di Bagram. Sempre oggi, sei poliziotti sono rimasti uccisi per lo scoppio di una bomba nella provincia di Ghazni, che ha colpito il veicolo sul quale viaggiavano.

Iraq
E’ di almeno 5 morti e 20 feriti il bilancio di un doppio attentato kamikaze avvenuto stamani nel centro di Baghdad, nel quartiere dove hanno sede numerose ambasciate e uffici del governo. L’attentato dinamitardo aveva come obiettivi un comandante dell’esercito e un funzionario del Consiglio presidenziale. Intanto, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha condannato oggi le Forze armate irachene per l’incursione all’interno di un campo di rifugiati iraniani, che lo scorso venerdì ha causato la morte di 34 persone. “Chiunque sia stato responsabile di un uso eccessivo della forza deve essere perseguito” ha detto la Pillay, chiedendo un’inchiesta “trasparente”.

Burkina Faso: ammutinamenti estesi ad una quarta città
Il movimento dei soldati che da quattro giorni si sono ammutinati nello Stato africano del Burkina Faso si è esteso ad una quarta città, quella di Kaya, nel centro del Paese. La rivolta scoppiata nelle caserme è originata essenzialmente da problemi economici. Ieri, il presidente Blaise Campaorè aveva annunciato la nomina di nuovi capimilitari.

Ungheria, riforma della Costituzione
L’Ungheria va verso l’adozione di una nuova Costituzione. Il testo viene votato oggi dal parlamento di Budapest. E non mancano le polemiche. Ci riferisce Giovanni Del Re:RealAudioMP3

E’ davvero radicale la riforma costituzionale che si accinge a varare oggi il partito del premier ungherese, Viktor Orban, il quale detiene i due terzi dei seggi in parlamento. In esso si prevedono strumenti che secondo i critici sono destinati a cementare il potere del Fides, il partito di Orban, ben oltre questa legislatura. Così viene creata una Commissione speciale, che può mettere il veto al bilancio approvato in parlamento. Una commissione i cui membri vengono eletti dall’attuale parlamento, per ben nove anni. Se entro 30 giorni non si supera il veto della Commissione, inoltre, il presidente della Repubblica può sciogliere l’aula. Vengono fortemente ridotti poi i poteri della Corte costituzionale, mentre la magistratura viene sottoposta al controllo di una nuova istituzione eletta dall’attuale parlamento per nove anni. Inoltre, nel nuovo testo si indica specificamente il fiorino come valuta: per cambiare questa regola ci vorrà una maggioranza di due terzi, il che renderà estremamente difficile per Budapest adottare, un giorno, l’euro.

Italia, operazione antimafia
Nuova operazione antimafia in Sicilia. I carabinieri di Siracusa hanno arrestato il reggente della cosca mafiosa, Nardo di Lentini, e un suo luogotenente. In corso anche il sequestro di beni per un valore di circa 20 milioni di euro nei confronti di un esponente di vertice dello stesso clan. Intanto, Massimo Ciancimino continua a lanciare accuse, parlando di un passaggio di denaro al gruppo politico del ministro Romano. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Un 2011 iniziato bene e che sta proseguendo altrettanto bene. La lotta alla mafia deve vedere tutte le istituzioni cooperare. Ne è convinto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso:

“Diciamo che l’azione repressiva produce i suoi effetti, i suoi risultati: magistratura e forze dell’ordine hanno ottenuto risultati che hanno veramente del miracoloso rispetto ai mezzi che hanno a disposizione”.

Il punto nodale rimangono i sequestri dei beni dei mafiosi. Al 31 dicembre 2010, risultavano emessi quasi 9900 provvedimenti, per il 41% in Sicilia. Il loro riutilizzo a volte è difficile per effetto delle ipoteche che gravano su questi beni. Ancora Grasso:

“Sotto questo profilo, ci vorrebbe una volontà delle banche di compiere un atto di liberalità, di cancellare tutte le ipoteche. Ma forse, non rientra nei fini istituzionali delle banche…”.

Per Grasso, la Chiesa continua ad avere un ruolo importante nella lotta alle mafie:

“Per noi, la Chiesa fa parte di quelle istituzioni che debbono agire in sinergia con tutto il resto. Diciamo che da padre Puglisi in poi è cambiato anche l’atteggiamento della Chiesa in relazione a questi fenomeni”.

E a Sant’Onofrio, in Calabria, c’è attesa per la processione pasquale dell’Affruntata, dopo il monito del vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, lo scorso anno, ai boss locali dell’ndrangheta. Insomma, la criminalità organizzata non si deve intromettere in questa festa. L’atmosfera oggi è tranquilla, dice il presule:

“Le indicazioni che sono state date, di lasciar portare le statue della processione di Pasqua ai giovani, è stata accolta. Prima non c’era stato un intervento anche pastorale, di orientamento. Certo, c’è stata qualche piccola interferenza, almeno a giudicare da alcune dichiarazioni fatte da pentiti. In effetti, sembra che una delle statue – quella di San Giovanni – in passato venisse presa e portata da giovani, quasi come una iniziazione, per poter essere riconosciuti nella ‘ndrangheta. Comunque, mi pare che sia stata intrapresa una strada giusta, quella per cui l’‘Affruntata’ sia veramente una manifestazione di pietà e di religiosità popolare molto intensa”.

Anche le minacce al presidente di una locale squadra di calcio che porterà le statue sembra che siano un atto di criminalità comune.(gf)

Parmalat, sentenza
I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano hanno assolto le cinque banche e sei loro funzionari imputati in relazione al reato di aggiotaggio per il crack della Parmalat. La formula con cui sono stati assolti i manager è quella di "non aver commesso il fatto". Esultanza dei legali in aula alla lettura del verdetto. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Gabriele Papini)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 108







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