Francia: politici e rappresentanti delle confessioni religiose uniti sulla laicità
Riaffermare la libertà religiosa tramite un codice scritto che farà anche da garante
della laicità dello Stato: è questa la strada percorsa in Francia attraverso un gruppo
di lavoro interministeriale cui prenderanno parte tutte le confessioni presenti nel
Paese. Sul tema, riporta L’Osservatore Romano, qualche giorno fa si è svolta una prima
riunione tra il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della
Conferenza episcopale francese, Moché Lewin, portavoce del Gran Rabbinato, Joël Mergui,
presidente del Concistoro israelita, Mohammed Moussaoui, presidente del Consiglio
francese del culto musulmano, Dalil Boubakeur, rettore della Grande Moschea di Parigi,
il metropolita Emmanuel, presidente dell’assemblea dei vescovi ortodossi, Claude Baty,
presidente della Federazione protestante, e il presidente dell’Unione buddista, Olivier
Wang-Genh. Questo gruppo di lavoro, formato anche da politici locali e responsabili
dei servizi pubblici oltre che da rappresentanti religiosi, dovrà chiarire le condizioni
di applicazione del principio di neutralità del servizio pubblico e proporre misure
giuridiche adeguate. Gli obiettivi del nuovo codice da approntare sono: diffondere
le conoscenze in materia di laicità dello Stato e della sua applicazione nella Repubblica
(che secondo la Costituzione francese assicura l’uguaglianza davanti alla legge di
tutti i cittadini senza distinzione di origine, razza o religione e rispetta tutte
le credenze), riaffermare il principio di neutralità del servizio pubblico, tutelare
la libertà di culto rafforzando la cappellania negli ospedali e nelle carceri, garantendo
l’abbattimento degli animali secondo i riti religiosi ma anche nel rispetto delle
norme di sicurezza igienico-sanitaria, rispettando le liturgie di ogni confessione
e osservando la legge del 1905 in materia di costruzione di nuovi luoghi di culto.
(R.B.)