2011-04-17 15:31:19

Lettera dell’arcivescovo di Santiago de Compostela per gli 800 anni della cattedrale


In occasione degli ottocento anni dalla consacrazione della cattedrale di Santiago de Compostela, mons. Julian Barrio, arcivescovo della città, ha scritto ai suoi fedeli una lettera sul signicato della chiesa, terza meta di pellegrinaggio nel mondo cristiano dopo Gerusalemme e Roma. "Ho potuto verificare che per chi contempla la nostra Cattedrale la domanda ricorrente è da dove sia uscita tanta bellezza", afferma nella sua lettera mons. Barrio, riportata dall’agenzia Zenit. Nella cattedrale, afferma il presule, "troviamo la tomba dell'Apostolo Giacomo. Sulle sue pareti scorre la storia della fede ereditata dagli Apostoli. Se ci stupisce, a ragione, la bellezza artistica delle sue pietre, tutto ciò cede in grandezza di fronte alla ricchezza spirituale della parte interiore delle persone che si riconoscono come tempio di Dio". Citando le parole di Benedetto XVI, il presule ha poi sottolineato come "la forza dello stile romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci ricordano che la via della bellezza è una strada privilegiata e affascinante per avvicinarsi al mistero di Dio" e che la cattadrale "controlla completamente e testimonia nella sua eloquenza silenziosa il potere del suo simbolismo, visto che è propriamente un simbolo che domina una città". "E' simbolo della vita religiosa, culturale e sociale", scrive mons. Barrio, "e ciò si verifica anche nella nostra cattedrale: la sua città è nata guardando a lei. Il suo profilo ci identifica, ci ispira e ci attira. Ammiriamo non solo la sua grandezza, la sua antichità captando l'eco della storia ed estasiandoci per la sua bellezza, ma anche il suo misterioso incanto e il suo simbolismo che è necessario interpretare". La chiesa nella maestà della sua struttura architettonica è inoltre "segno del tempio spirituale che si edifica all'interno delle anime e brilla con lo splendore della grazia divina". E aggiunge: "Possiamo considerare la nostra Cattedrale come una maestra quando spiega la fede attraverso il ‘Pórtico de la Gloria’, come un'ospite quando accoglie il pellegrino stanco per le fatiche e le incertezze della vita, come la guardiana che veglia sulla tomba di San Giacomo Apostolo", e per questo, aggiunge il presule, "aver cura della sua struttura architettonica" e del suo valore artistico "per trasmetterli nelle migliori condizioni possibili a quanti verranno dopo di noi è un obiettivo permanente”. Mons. Barrio conclude la sua lettera auspicando, con le parole del Papa, "che il Signore ci aiuti a riscoprire la via della bellezza come uno degli itinerari, forse il più attraente e affascinante, per sentire l'Amore di Dio e per amare Dio". (M.R.)







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