Filippine: migliaia di bambini lavoratori rischiano la vita nelle miniere
Cresce l’allarme nelle Filippine, dove oltre 18mila minori, prevalentemente tra i
10 e i 14 anni, sono impiegati come lavoratori nelle industrie minerarie. L'agenzia
Fides riferisce che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), nel
2010 erano oltre 2.4 milioni i bambini lavoratori filippini sugli oltre 215 milioni
presenti in tutto il mondo. I bambini nelle miniere, oltre ad essere esposti alla
polvere e alle sostanze chimiche a base di mercurio, che causano seri danni al cervello,
spesso diventano rachitici a causa dei pesi che devono trasportare. Ma i minori sono
coinvolti anche in altre attività che possono risultare pericolose, come la pesca
d’altura, i lavori nel settore pirotecnico, nelle piantagioni, nel commercio della
carne o come aiuto domestico. Il più alto numero di bambini lavoratori è impegnato
nel settore dell’agricoltura, oltre due milioni, di cui oltre la metà non ha più di
15 anni. L’Organizzazione ha in atto nelle Filippine un progetto che prevede di tutelere
i bambini sfruttati nelle peggiori forme di lavoro offrendo ai genitori l’opportunità
di guadagnare e sostenere gli altri membri della famiglia con fonti di reddito alternative.
Tra le aree in cui questo programma è in vigore c’è la provincia agricola di Quezon,
dove il ministero dell’Istruzione sta inviando "insegnanti mobili" nelle aree remote
per educare i bambini che abbandonano la scuola nel periodo dei raccolti. Nella provincia
di Bukidnon, nota per le piantagioni di zucchero, l’Oil istituirà una scuola comunitaria
per la popolazione indigena e tribale. (M.R.)