Al via il Festival di Pasqua di Orvieto, il 5 maggio concerto in onore del Papa
Si è inaugurato ieri sera la prima edizione del Festival di Pasqua Città di Orvieto,
un percorso musicale all’insegna del dialogo tra culture diverse attraverso la musica
e ospitato in alcune delle chiese più belle della città umbra. Un programma ricco
e affascinante che culminerà con il concerto di chiusura in programma Sabato Santo
e che sarà poi offerto al Santo Padre il 5 maggio in Vaticano. Il servizio di Luca
Pellegrini:
(musica)
Il
nuovo Festival musicale che ha trovato sede a Orvieto è un'antologia spirituale e
artistica che a ogni sua pagina, nel programma destinato a crescere negli anni, inanella
alcune serate di musica sul filo delle emozioni, già soltanto per i luoghi splendidi
che sono sede dei concerti, prima di tutto il famosissimo Duomo. Proprio nella Cappella
del Signorelli saranno eseguite, ad esempio, Martedì Santo, le Sette ultime parole
di Cristo sulla Croce nella sconvolgente traduzione che Haydn opera, riversando le
immagini della Passione, nelle corde tese di quattro strumenti ad arco. Ma altro appuntamento
di rilievo è anche la presenza, proprio questa sera, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale
Siriana nella Chiesa di San Francesco per un programma tutto ispirato alla pace, che
dà una tonalità particolare a tutta l’iniziativa, come spiega Catello De
Martino, sovrintendente del Teatro lirico romano:
R. - Abbiamo
sentito l’esigenza di sviluppare un qualche cosa che andasse al di là della semplice
esecuzione alla vigilia della Pasqua. Abbiamo quindi cominciato a ragionare in termini
di costituzione di un festival, dando allo stesso festival un ampio respiro, anche
internazionale. Abbiamo sviluppato dei rapporti di collaborazione anche con l’Orchestra
Sinfonica Nazionale Siriana, ma soprattutto la cosa che maggiormente ci interessava
è che siedono, al fianco di leggio, musulmani e cristiani. Questo, ancora una volta,
dà la giusta importanza a quelli che devono essere dei valori sviluppati con l’arte:
la musica unifica e va al di là di quelle che possono essere anche delle incomprensioni
di carattere sociale, piuttosto che territoriale”.
D. - Grande chiusura
il Sabato Santo con l’esecuzione del “Credo” di Vivaldi e dello splendido “Stabat
Mater” di Rossini, affidati ai Complessi artistici del Teatro. Un concerto che con
il medesimo programma e medesimi artisti sarà offerto dal presidente Napolitano al
Santo Padre, il prossimo 5 maggio, in Aula Paolo VI. Come vivete la preparazione di
questo importante appuntamento artistico?
R. - Chiaramente il Teatro
dell’Opera di Roma vive questa vigilia con grandissima attesa. Questa è un’altra grandissima
opportunità che il Teatro sta cogliendo, dove ritorniamo in una sala dalla quale mancavamo
da troppo tempo”.
D. - Un sovrintendente spettatore a fianco del Papa:
le sue emozioni, i suoi pensieri?
R. - Le mie emozioni sono quelle di
un uomo che ha sempre creduto nella figura spirituale che rappresenta il Santo Padre
e che non avrebbe mai - nemmeno sognato - di poter vivere un momento così emozionante,
trovandomi seduto lì, di fianco al Papa.(mg)