Abusi sui minori: l’arcidiocesi di Dublino invita a restare vigili
Sulla lotta agli abusi sui minori non si deve abbassare la guardia. Così il vice presidente
della Irish Catholic Bishops’ Conference, l’arcivescovo di Dublino e primate d’Irlanda,
Diarmuid Martin. Il monito – riferisce l’Osservatore Romano - in occasione della presentazione
del ‘Dublin Diocesan Child Safeguarding and Protection Policy and Procedures’, il
programma per la tutela dei minori dagli abusi sessuali compiuti dai religiosi con
il quale si riuniscono le pratiche e le direttive di prevenzione e contrasto del fenomeno
— in linea con quanto già stabilito dalla Chiesa a livello nazionale. Esortando le
parrocchie del territorio “ad una scrupolosa e coerente osservanza”, mons. Martin
ha chiarito che si tratta di rendere le strutture ecclesiali “luoghi sempre più sicuri”.
L’obiettivo – ha precisato – “è quello di aumentare ancora una volta la consapevolezza
della nostra comunità sulla necessità che tutte le nostre politiche e norme siano
rispettate scrupolosamente, in quanto c’è all’interno degli esseri umani una naturale
tendenza a rilassarsi quando nulla di drammatico sembra stia accadendo attorno a loro”.
Per questo - ha aggiunto - “non dobbiamo lasciare spazio al compiacimento, ma continuare
a fare meglio ciò che abbiamo costruito finora”. In particolare, infatti, il programma
recepisce e condensa tutte le indicazioni e le direttive già stabilite nell’ambito
del documento “Safeguarding Children: Standards and Guidance Document for the Catholic
Church in Ireland” pubblicato nel 2008. Anche più recentemente, nel marzo scorso,
i vescovi irlandesi hanno ribadito il loro costante impegno nel tutelare i minori
da ogni forma di abuso, in una lettera dal titolo “Towards Healing and Renewal”, in
occasione del primo anniversario della Lettera pastorale di Benedetto XVI ai cattolici
dell’Irlanda. I vescovi indicano alcuni passi da compiere nel percorso di guarigione
e di rinnovamento: la preghiera per le vittime degli abusi, l’ascolto dei loro racconti,
il supporto spirituale, la costruzione di un futuro sicuro per i bambini all’interno
delle comunità, il rinnovamento delle diocesi, delle congregazioni religiose e della
società e il sostegno economico alle strutture che si occupano dei minori. L’arcivescovo
di Dublino ha ribadito che la sicurezza dei minori non comporta soltanto affrontare
le denunce sugli abusi, ma anche offrire tutta una rete di servizi di supporto che
rendano serena l’esistenza. “Vogliano — ha specificato a tal proposito il direttore
del Child Safeguarding and Protection Center dell’arcidiocesi, Andrew Fagan — che
i bambini partecipino alla messa, servano all’altare, cantino nei cori, vadano in
ritiro e siano felici e sicuri come lo sono alla loro età”. Il personale religioso
e tutti i volontari che prestano servizio nei vari organismi e strutture dell’arcidiocesi
- ha aggiunto Fagan – “lavorano per creare ambienti sicuri, inclusa anche l’attenta
selezione di coloro che hanno contatto con i minori”. In ciascuna delle 199 parrocchie
dell’arcidiocesi è presente un cosiddetto ‘child safeguarding rapresentative’, ovvero
un rappresentante e coordinatore dei servizi di prevenzione e di sostegno. Inoltre,
finora, oltre 2.500 volontari hanno partecipato ai programmi di formazione sulla sicurezza,
ai quali si aggiungono altre 17.000 persone tra personale religioso e laico, le quali
prestano servizio stabilmente negli organismi ecclesiali. In concomitanza con la presentazione
del programma, l’arcidiocesi di Dublino ha anche diffuso alcuni dati relativi al numero
delle segnalazioni di nuovi casi di abusi compiuti dai religiosi: si tratta di nove
denunce riferite a partire da dopo la pubblicazione, nel 2009, del ‘Rapporto Murphy’,
l’inchiesta giudiziaria relativa agli abusi. (E.B.)