Zambia: i vescovi preoccupati dal crescente clima di violenza politica nel Paese
Un’azione decisa per fermare le violenze gratuite perpetrate dai sostenitori del Presidente
Banda. È quanto ha chiesto nei giorni scorsi alle autorità zambiane l’arcivescovo
di Lusaka Telephore Mpundu, preoccupato dal crescente clima di violenza politica e
paura nel Paese. Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche previste quest’anno i
simpatizzanti del partito di Governo, il Movimento per una Democrazia Multipartitica,
hanno infatti scatenato in queste settimane una campagna di violenze e pestaggi per
intimidire i sostenitori dell’opposizione. Una escalation che, se non viene fermata,
rischia di trasformarsi in “un disastro” e di degenerare come in Nord Africa e in
Medio Oriente, ha ammonito mons. Mpundu durante la Messa per la consacrazione episcopale
del nuovo ausiliare della diocesi di Chipata Benjamin Phiri. “Le istituzioni preposte
a fare rispettare la legge sembrano impotenti e paralizzate, mentre la gente viene
pestata e insultata in pubblico”, ha denunciato il presule che – riferisce l’agenzia
Cns - ha puntato il dito contro “ben noti teppisti politici”. A rendere più precario
il quadro politico – ha aggiunto mons. Mpundu - è il fatto che il Paese andrà con
tutta probabilità alle elezioni con la vecchia Costituzione del 1996, che è del tutto
inadeguata per il Paese, come hanno confermato le elezioni del 2001, 2006 e 2008.
Alle parole di mons. Mpundu hanno fatto eco quelle del vice-presidente della Conferenza
episcopale zambiana, mons, Ignatius Chama, vescovo di Mpika, che ha invitato il Presidente
Banda a dialogare con l’opposizione per trovare una soluzione alle violenze. I vescovi
dello Zambia hanno seguito da vicino il lungo iter della riforma costituzionale, muovendo
a più riprese rilevi critici di metodo e anche nel merito dei testi proposti. (L.Z.)