Pakistan: cristiano aggredito per aver condannato il rogo del Corano e l’attacco alle
chiese
Nuove intimidazioni e minacce contro la comunità cristiana in Pakistan. Riferisce
AsiaNews che Waris Masih, infermiere della città di Multan, nel Punjab centrale, è
stato aggredito martedì scorso sul posto di lavoro per aver preso posizione contro
il rogo del Corano in Florida e contro gli attacchi ai luoghi di culto cristiani in
Pakistan. Le sue opinioni hanno scatenato un dibattito furioso con alcuni suoi colleghi,
che erano invece favorevoli alle violenze perpetrate contro le chiese cristiane e
inneggiavano alla profanazione della Bibbia avvenuta l’8 aprile scorso davanti la
chiesa di Sant’Antonio a Lahore. Il giorno successivo la lite, un gruppo di fanatici
ha bloccato Waris Masih, colpendolo e intimandogli di lasciare la città, altrimenti
avrebbe subito una “punizione esemplare”. Rientrato a casa, egli ha scoperto che anche
la sua famiglia era stata minacciata e nella notte ha fatto perdere le proprie tracce.
Quello dell’infermiere cristiano è il settimo caso di attacco contro obiettivi o fedeli
cristiani in Pakistan dal 20 marzo scorso, quando il pastore Wayne Sapp ha bruciato
un Corano in Florida, sotto la supervisione del predicatore evangelico Terry Jones.
L’iniziativa è stata più volte condannata con forza da leader cristiani, pakistani
e indiani, perché compiuta da un cittadino statunitense che non ha nulla a che vedere
con i cristiani pakistani. Tuttavia, ha scatenato la reazione dei fondamentalisti
islamici che, in pochi giorni, hanno attaccato tre chiese e ucciso due persone. Tra
le altre discriminazioni verificate, il mese scorso il personale sanitario cristiano
di Lahore ha chiesto alcune deroghe all’orario di lavoro in occasione della Quaresima.
In risposta, il vice-direttore sanitario li ha aggrediti e aumentato il carico di
lavoro, passando da otto a 10 ore al giorno. Il 9 aprile, invece, un ordigno ha colpito
una chiesa luterana a Mardan, città della provincia di Khyber, provocando danni alla
struttura ma nessuna vittima. Padre Joseph Xavier, della diocesi di Lahore, ha riferito
ad AsiaNews, che “l’odio crescente verso i cristiani è ormai un problema serio per
il Pakistan”. Il rogo del Corano ha esacerbato gli animi e “sebbene i cristiani abbiano
condannato con forza il gesto, vengono ormai considerati agenti del governo americano:
una cosa totalmente sbagliata”. Il sacerdote ha sottolineato inoltre di aver “più
volte condannato l’atto di Terry Jones” e ha invitato l’Occidente a “pensare prima
di agire”, perché “cristiani innocenti devono pagare le conseguenze dei loro gesti”
(M.R.)