2011-04-15 11:44:56

Mons. Vegliò ai circensi: con la vostra bravura e i vostri sacrifici regalate un sorriso alle persone di ogni età


Un “mondo affascinante”, fatto di attrazioni e rischio calcolato, ma soprattutto capace di portare una luce di allegria in un mondo che spesso ne è privo. Così il presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, descrive in un Messaggio il circo e i suoi artisti, che domani si apprestano a celebrare la loro seconda Giornata mondiale, con spettacoli in molte città del mondo. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Fantasia, forza fisica, abilità: gli ingredienti per rompere la monotonia e aprire la finestra su uno spaccato di umanità che comunica arte e senso del bello. È’ il mondo del circo, al quale la Chiesa riconosce “valore sociale, culturale e pedagogico”. Mons. Antonio Maria Vegliò ribadisce in un Messaggio la propria ammirazione per l’opera internazionale svolta dai circensi. Alla vigilia della seconda edizione della Giornata mondiale del circo – che lo scorso anno ha visto oltre 70 eventi organizzati in 36 Stati di tutti i continenti – il massimo responsabile del dicastero vaticano, da cui dipende anche la pastorale dei circensi, offre il sostegno della Chiesa all’iniziativa che domani animerà piazze e tendoni in tutto il mondo. La “grandezza” del circo, secondo la visione della Chiesa, brilla al meglio in quelle parole che Giovanni Paolo II pronunciò nel 1993: esso, affermò, è capace di “far nascere il sorriso di un bambino e illuminare per un istante lo sguardo disperato di una persona sola e, attraverso lo spettacolo e la festa, rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri”.

“Auspico – scrive mons. Vegliò – che la Giornata Mondiale del Circo sia occasione propizia per ricordare agli Stati e ai Governi il loro dovere di tutelare i diritti dei circensi, affinché anch’essi possano sentirsi, a tutti gli effetti, parte integrante della società”. Le Amministrazioni pubbliche, prosegue, “si sforzino di riconoscere il valore socio-culturale dello spettacolo circense, contrastando ogni eventuale forma di marginalità e di pregiudizio nei confronti dei circhi, e le Istituzioni pubbliche favoriscano la professionalità dei giovani artisti del circo”. Il capo dicastero vaticano conclude con una osservazione dedicata alle esibizioni circensi nelle quali sono coinvolti degli animali. “L’uomo può stabilire con essi relazioni di intesa e di affascinante bellezza”, riconosce il presule, che raccomanda tuttavia che “i proprietari dei circhi vigilino sull’adeguato trattamento degli animali, tenendo conto del loro benessere”.







All the contents on this site are copyrighted ©.