Genova: il cardinale Bagnasco esprime la vicinanza della Chiesa al mondo del lavoro
"La Chiesa è vicina alla gente, soprattutto quando si tratta del pane quotidiano":
lo ha affermato l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco,
che stamani ha celebrato due messe pasquali presso i Cantieri Navali della Fincantieri
di Genova Sestri Ponente e presso gli stabilimenti Ilva di Cornigliano. "Esprimo la
vicinanza, la maternità, la stima, la fiducia che la Chiesa ha nei confronti dei lavoratori
e del mondo del lavoro", ha aggiunto, perché "la Chiesa di Genova è presente nei luoghi
di lavoro tutto l'anno, da decenni, attraverso i nostri sacerdoti, i cappellani del
lavoro, che desidero ringraziare, come desidero ringraziare voi, che li accogliete
con tanta cordialità, stima, rispetto e simpatia". Presso i Cantieri Navali - riferisce
l'agenzia Sir - ha spiegato che "le difficoltà le conosciamo, i riflessi a volte sono
pesanti e, forse ancora di più, preoccupanti ma la fiducia, la determinazione, nel
guardare avanti, a un futuro con meno ombre e più luminoso non ci deve mai abbandonare".
"La Chiesa – ha aggiunto ancora – ha il dovere, la missione e il desiderio di stare
vicino a voi sia nei momenti più facili che, soprattutto, in quelli più difficili.
Questa vicinanza la esprimiamo anche con questa Messa ed assicurandovi, e garantendovi,
non solo la nostra stima, ma qualunque possibile operosa collaborazione qui e altrove".
Nell'omelia pronunciata presso gli stabilmenti Ilva di Cornigliano, il cardinale Bagnasco
ha voluto "affidare al Signore il nostro lavoro, la nostra attività, l'attività di
questa azienda, di questo vostro luogo di lavoro". "Questa azienda – ha proseguito
– per la sua importanza, il suo spessore, la sua efficacia, fa parte della storia
e del patrimonio della nostra città. Per questo ci è cara, è cara a voi, ma è cara
all'intera nostra città". "Vogliamo affidare al Signore questa realtà del vostro lavoro,
di questa vostra azienda – ha aggiunto – e vogliamo pregarlo perché benedica tutti
quanti voi, perché il lavoro a Genova non venga meno, nonostante le difficoltà". Difficoltà,
ha affermato, "che speriamo siano ancora brevi, il più possibile, che speriamo e vogliamo
che non incidano pesantemente, né sui singoli lavoratori e le loro famiglie, né sulla
storia, sul volto, sul destino di questa nostra amatissima Genova, che ha un patrimonio
talmente grande di professionalità, di competenza, di genialità, a tutti i livelli,
che non può assolutamente e in nessun modo essere disperso e misconosciuto". (R.P.)