2011-04-14 14:41:07

Immigrazione. Maroni: conclusa la fase acuta dell'emergenza


A Lampedusa, complice il mare mosso, da circa 24 ore non si registrano sbarchi. Sull’isola proseguono intanto i voli di rimpatrio degli immigrati tunisini, nell'ambito dell'accordo tra Roma e Tunisi. Nel frattempo, in Europa cresce il malumore per la decisione italiana di concedere i permessi di soggiorno temporanei a ventimila tunisini. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

“La fase acuta dell'emergenza, si è conclusa”, lo ha detto stamani il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, secondo il quale l'accordo con la Tunisia sta funzionando e “tutti i giorni vengono fatti rimpatri di coloro che sono arrivati dopo il 5 aprile” e si sta inoltre potenziando “il sistema di controllo e di pattugliamento delle coste”. Anche stamattina un aereo ha lasciato Lampedusa alla volta di Tunisi con 30 migranti a bordo; un altro volo è previsto per questa sera, a seguito del quale sull’isola siciliana resteranno non più di 100 immigrati da rimpatriare. Resta alto l’allarme, però, dopo che nella riunione del Copasir di questa mattina, il generale Giorgio Piccirillo ha paventato il possibile arrivo di oltre 15 mila profughi, prevalentemente del Corno d’africa, liberati dai centri lager in cui erano detenuti in Libia. Intanto, nei centri di prima accoglienza allestiti in tutta la penisola proseguono le richieste di domande di permesso di soggiorno provvisorio che l’Italia concederà agli immigrati incensurati. Oltre 20 mila tunisini sarebbero così autorizzati alla libera circolazione nell'area Schengen. Questo sta suscitando vibrati proteste da parte di diversi Paesi europei che temono una nuova ondata migratoria. Dopo Francia e Germania, anche il Belgio ha annunciato controlli alle frontiere sugli arrivi dall’Italia. L’unico modo per bloccarli sarebbe sospendere Schengen, ha spiegato ieri Maroni, ma questo significherebbe la fine dell’Europa, ha aggiunto il ministro degli interni italiano.

Italia, processo breve
Con 314 voti favorevoli e 296 contrari, ieri sera la Camera ha approvato il disegno di legge sul processo breve contenente anche la norma discussa della prescrizione breve. La maggioranza sostiene che il disegno di legge avrà un effetto minimo sulla giustizia italiana. Secondo il ministro della Giustizia, Alfano, i processi penali a rischio sarebbero lo 0,2% del totale. Il Consiglio superiore della magistratura (Csm) considera invece “rilevante” l’impatto del disegno di legge sui processi in corso. Forti critiche e proteste davanti a Montecitorio, da parte dell’opposizione. Il testo passa all'esame del Senato.

Siria, proteste
Non si placano le proteste in Siria. Ieri, un soldato e tre uomini armati sono morti a Banias negli scontri tra manifestanti antigovernativi e forze di sicurezza. Diversi feriti si sono poi registrati anche nel campus universitario di Aleppo, dove centinaia di studenti hanno inscenato un sit-in di protesta contro il regime. Secondo la stampa statunitense, l'Iran starebbe aiutando in segreto il presidente siriano Assad nel reprimere i movimenti di protesta per scongiurare l’eventuale caduta del governo di Damasco e la conseguente perdita di un alleato strategico contro Israele.

Egitto, Mubarak e figli a processo il 19 aprile
I dimostranti egiziani hanno accolto con grande soddisfazione la notizia dell’arresto dell’ex presidente egiziano, Hosni Mubara,k e dei suoi due figli, e per questo motivo hanno deciso di sospendere la protesta prevista per domani contro il governo ad interim, istituito dal Consiglio supremo delle forze armate. Si tratta di “un passo positivo da parte dell'esercito”, ha commentato uno dei leader della protesta. L’ex capo di Stato e suoi due figli dovranno comparire in un tribunale del Cairo il prossimo 19 aprile. I tre sono in stato di arresto da martedì con l’accusa di corruzione, abuso di potere e repressione violenta delle manifestazioni di piazza, che lo scorso febbraio hanno portato alla caduta del rais. Mubarak, intanto, è ancora ricoverato in un ospedale di Sharm el Sheikh in condizioni definite “instabili” dopo due crisi cardiache.

Egitto - Striscia di Gaza
L’Egitto ha sospeso la costruzione di una muraglia sotterranea lungo il confine con la Striscia di Gaza, il cui scopo sarebbe quello di frenare il contrabbando di merci e armi attraverso i tunnel che collegano il territorio palestinese alla penisola del Sinai. Lo sostiene il quotidiano egiziano “Al Masry al Yom”, ripreso dal Jerusalem Post. Nella vicenda, la stampa israeliana legge una “precisa volontà” da parte dei nuovi vertici al potere al Cairo di modificare la politica dell’Egitto sulla enclave palestinese governata da Hamas.

Costa D’Avorio, processo di transizione
L'ex presidente della Costa d'Avorio, Laurent Gbagbo, arrestato lunedì scorso dai fedelissimi del capo di Stato eletto, Ouattara, è stato trasferito nel nord del Paese. Il nuovo presidente si è intanto dato due mesi di tempo per arrivare alla pacificazione. Nella sua prima conferenza stampa, dopo mesi di guerra civile seguita al rifiuto di Gbagbo di riconoscere la sua sconfitta alle presidenziali di novembre, Ouattara ha detto che la priorità è liberare il Paese dai “miliziani e mercenari” e ha promesso di portare dinanzi alla giustizia tutti coloro abbiano compiuto atrocità, annunciando pure la ripresa dell’esportazione di cacao.

Sudan violenze
Più di 20 persone, tra le quali donne e bambini, sono state uccise nel corso di un attacco condotto da truppe paramilitari contro un villaggio nello Stato sudanese del Sud-Kordofan. Secondo il vicegovernatore locale, sono state inoltre bruciate tra le 300 e le 500 abitazioni. La turbolenta provincia del Sud-Kordofan, confinante con il Darfur, conta una significativa comunità non araba e cristiana e il prossimo 2 maggio sarà chiamata alle urne per scegliere il nuovo governatore.

Sud Sudan, sanzioni
Il nuovo stato del Sud Sudan che nascerà a luglio “non sarà sottoposto a sanzioni internazionali perché il suo territorio non rientra nei confini del Sudan e non sarà guidato dal governo di Khartoum” Lo ha reso noto in un comunicato l’Ufficio per il controllo patrimoniale del dipartimento del tesoro americano (Ofac). L’esenzione riguarda tutte le misure cautelari intraprese dal governo americano “per far fronte e scoraggiare le politiche messe in atto dal governo sudanese e che costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti”, precisa il documento.

Usa, piano riduzione deficit
Il presidente statunitense, Barack Obama, ha presentato il suo ambizioso piano di riduzione del deficit pubblico americano, fissando l'obiettivo di un deficit pari al 2.5% del prodotto interno lordo nel 2015 e sotto il 2% entro il 2020. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

Circa 4 mila miliardi di dollari di tagli in dodici anni, grazie anche ad un aumento alle tasse per i più ricchi. E’ questo in sintesi il piano fiscale presentato ieri da Barack Obama, per rispondere a quello dell’opposizione repubblicana, che il presidente degli Stati Uniti ha attaccato duramente. Non c’è nulla di serio – ha detto – in un piano che mira a ridurre il deficit, mentre taglia mille miliardi di dollari di tasse ai miliardari. Obama, nel suo discorso dalla George Washington University, ha proposto un approccio a suo dire più equilibrato, che riforma ma non elimina la mutua per gli anziani e non tocca la previdenza. Per realizzare il risparmio, Obama propone, dunque, tagli al settore della Difesa, invisi anche questi ai repubblicani, oltre a una semplificazione del sistema fiscale e a detrazioni limitate per i più ricchi. I tagli proposti da Obama per ridurre il deficit sono in tutto leggermente inferiori a quelli proposti dall’opposizione, che non prevede però nessun aumento alle tasse, ma solo una riduzione drastica delle spese.

G20 ministri finanze
Gli squilibri globali, la regolamentazione delle materie prime ma anche il terremoto in Giappone e le agitazioni in Medio Oriente e in Nord Africa sono i temi al centro della riunione di oggi a Washington dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del G20, a margine delle riunioni di primavera del Fondo monetario internazionale (Fmi) e dell’incontro del G7. Ieri, il direttore generale dell’Fmi, Dominiqeu Strauss Kahn, ha ricordato che “disoccupazione e ineguaglianza gettano ombre sulla stabilità dei Paesi”.

Afghanistan, violenze
Almeno tre poliziotti sono rimasti uccisi e altri sono rimasti feriti in due distinti attentati suicidi vicino a Kabul e nella provincia di Paktia, mentre un terzo kamikaze ha preso di mira le forze internazionali a Kandahar, nel sud dell’Afghanistan. Gli attacchi, stando ai media afghani, sono stati rivendicati dai talebani. I talebani afghani hanno rilasciato oggi 40 agenti di polizia, che erano stati da loro sequestrati in marzo nella provincia orientale di Kunar.

Pakistan, violenze
Protesta formale di Islamabad con Washington dopo l'ennesimo attacco avvenuto nel Waziristan, zona di confine con l'Afghanistan, da parte di un drone Usa. L'attacco avrebbe causato diversi morti, tutti cittadini afgani. Il sottosegretario pakistano agli Esteri ha detto che “simili attacchi sono controproducenti e contribuiscono solo a rafforzare i terroristi”. Intanto, il primo ministro pakistano ha annunciato che si recherà sabato prossimo a Kabul per una visita ufficiale in Afghanistan, mirante a rafforzare i legami bilaterali e facilitare una soluzione dei problemi regionali. In gennaio, Islamabad e Kabul hanno formato una commissione congiunta per studiare la possibilità di aprire un dialogo diretto con i talebani. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Gabriele Papini)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 104







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