Il film di Moretti: "Habemus Papam" da domani nelle sale italiane
Esce oggi nei cinema italiani con ben cinquecento copie l'ultimo film di Nanni Moretti:
"Habemus Papam" che, come è stato annunciato ieri, sarà anche in concorso al prossimo
Festival di Cannes. Molta attesa per questa storia particolare nella quale un Papa
appena eletto entra in dolorosa crisi, fugge dal Vaticano e cerca di ritrovare la
sua strada mentre il mondo, i fedeli e il Sacro Collegio attendono. ll servizio di
Luca Pellegrini
Le immagini
di repertorio, sui titoli di testa, sono quelle dell'inizio della celebrazione funebre
di Giovanni Paolo II. La verità storica dell'inizio chiarisce che il tempo è reale
e anche quello che succede a seguire potrebbe esserlo. Moretti comincia a ricostruire
con grande fedeltà il conclave. Nessuna ironia, nessun macchiettismo. Tutto molto
umano, così come profondamente umano è lo sbigottimento generale che assale il sacro
collegio quando, dopo l'atteso "Habemus Papam" l'eletto ha paura, si rifiuta di apparire
al balcone della Basilica di San Pietro, si rifugia in Cappella Sistina, prega, piange.
Da qui in poi Nanni Moretti, che ha voluto, come dalle sue parole, soltanto raccontare
l'inadeguatezza e la fragilità che il nuovo Papa - il bravissimo Michel Piccoli -
come tanti altri uomini, potrebbe sentire di fronte al mondo, al ruolo e alle responsabilità
enormi di cui è stato investito, lascia la storia e entra in un tempo sospeso, tempo
di prova, di riflessione, di attesa, un tempo tutto cinematografico. Chiedendo agli
spettatori la capacità critica di andare oltre ciò che si narra e oltre, appunto,
la realtà. Il regista si ritaglia a questo punto il ruolo di uno psicanalista che
avvicina, senza successo, il Papa. I toni diventano quelli di una commedia che spera
sempre di non diventare tragedia, mentre il protagonista esce dalle mura del Vaticano
e i Cardinali decidono di aspettare anche loro, come fa tutto il mondo. Il film, lo
si capisce, è stato scritto e girato per gli spettatori di cinema, per il gusto di
raccontare una storia diversa, certo per porre anche qualche riflessione che risale
ai tempi della morettiana La messa è finita: là un sacerdote in crisi rinnovava la
sua fiducia nel sacerdozio, qui un Papa in crisi rinuncia al suo Papato. Dio, però,
è sempre capace di aggiustare le scelte e i risultati delle nostre debolezze. Moretti,
liberamente, si ferma prima.