2011-04-14 16:28:54

Haiti. Msf: la miseria della popolazione non permette di abbassare la guardia contro il colera


Di colera ad Haiti non si parla più da tempo, l’attualità politica legata alle elezioni e al ritorno dall’esilio di due controversi ex presidenti hanno preso il sopravvento sulle questioni umanitarie. Ma la malattia, che prima dello scorso ottobre non era mai stata registrata nel Paese caraibico, potrebbe avere tra un paio di mesi un nuovo picco epidemico e continua a minacciare milioni di poveri privi d’accesso all’acqua potabile. “Il numero dei casi di contagio è fortemente diminuito”, ha riferito all’agenzia Misna, Stefano Zannini, capo missione ad Haiti di Medici Senza Frontiere (Msf), principale organizzazione ad intervenire, in accordo con il governo di Port-au-Prince, nella gestione della crisi del colera. “Tuttavia, - ha aggiunto - non dobbiamo abbassare la guardia. Con la prossima stagione delle piogge, potremmo trovarci di fronte a una nuova epidemia. Ci teniamo pronti a riaprire in brevissimo tempo alcuni centri di trattamento” A suscitare la preoccupazione di Zannini è la probabile impasse governativa che accompagnerà l’insediamento di una nuova squadra di governo e di un nuovo Parlamento, nati dalle elezioni del 28 novembre e del 20 maggio scorso, e che vedono la vittoria alle presidenziali di Michel Martelly e un’Assemblea nazionale dominata dall’opposizione, vicina al presidente uscente René Préval. “In quell’arco di tempo, non verranno prese decisioni e se la situazione sanitaria peggiora le conseguenze potrebbero essere pesanti per la popolazione” ha sottolineato Zannini. “Benché i riflettori si siano accesi verso Haiti dopo il terremoto del 12 gennaio 2010, nonostante la moltiplicazione delle Organizzazioni non governative, già presenti in massa in passato, la realtà sul terreno ad Haiti resta allarmante” dice ancora il capo missione di Msf. “Circa l’80% dei servizi di base, come l’istruzione e la sanità, appartengono ad attori non statali, animati di più o meno buona volontà o interessi. E nonostante tutte le promesse di ricostruzione, è mortificante accorgersi che le strutture mediche ricostruite in un anno si contano sulle dita di una mano, e di queste – ha spiegato Zannini – quattro sono di Medici Senza Frontiere. Certo, sono la prova che con la volontà, ad Haiti, si può ricostruire, ma il bilancio globale è davvero deludente”. A confermare le preoccupazioni di Msf sul possibile ritorno di un picco epidemico di colera sono le recenti previsioni della prestigiosa rivista scientifica inglese ‘The Lancet’, secondo la quale il numero totale di casi di colera ad Haiti per il 2011 potrebbe superare i 770 mila, con oltre 10 mila morti. Finora, da ottobre 2010, la malattia ha fatto almeno 4.700 morti per circa 250 mila contagi. Anche sulle origini della comparsa del colera ad Haiti è calato il silenzio. (R.G.)







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