Haiti. Msf: la miseria della popolazione non permette di abbassare la guardia contro
il colera
Di colera ad Haiti non si parla più da tempo, l’attualità politica legata alle elezioni
e al ritorno dall’esilio di due controversi ex presidenti hanno preso il sopravvento
sulle questioni umanitarie. Ma la malattia, che prima dello scorso ottobre non era
mai stata registrata nel Paese caraibico, potrebbe avere tra un paio di mesi un nuovo
picco epidemico e continua a minacciare milioni di poveri privi d’accesso all’acqua
potabile. “Il numero dei casi di contagio è fortemente diminuito”, ha riferito all’agenzia
Misna, Stefano Zannini, capo missione ad Haiti di Medici Senza Frontiere (Msf), principale
organizzazione ad intervenire, in accordo con il governo di Port-au-Prince, nella
gestione della crisi del colera. “Tuttavia, - ha aggiunto - non dobbiamo abbassare
la guardia. Con la prossima stagione delle piogge, potremmo trovarci di fronte a una
nuova epidemia. Ci teniamo pronti a riaprire in brevissimo tempo alcuni centri di
trattamento” A suscitare la preoccupazione di Zannini è la probabile impasse governativa
che accompagnerà l’insediamento di una nuova squadra di governo e di un nuovo Parlamento,
nati dalle elezioni del 28 novembre e del 20 maggio scorso, e che vedono la vittoria
alle presidenziali di Michel Martelly e un’Assemblea nazionale dominata dall’opposizione,
vicina al presidente uscente René Préval. “In quell’arco di tempo, non verranno prese
decisioni e se la situazione sanitaria peggiora le conseguenze potrebbero essere pesanti
per la popolazione” ha sottolineato Zannini. “Benché i riflettori si siano accesi
verso Haiti dopo il terremoto del 12 gennaio 2010, nonostante la moltiplicazione delle
Organizzazioni non governative, già presenti in massa in passato, la realtà sul terreno
ad Haiti resta allarmante” dice ancora il capo missione di Msf. “Circa l’80% dei servizi
di base, come l’istruzione e la sanità, appartengono ad attori non statali, animati
di più o meno buona volontà o interessi. E nonostante tutte le promesse di ricostruzione,
è mortificante accorgersi che le strutture mediche ricostruite in un anno si contano
sulle dita di una mano, e di queste – ha spiegato Zannini – quattro sono di Medici
Senza Frontiere. Certo, sono la prova che con la volontà, ad Haiti, si può ricostruire,
ma il bilancio globale è davvero deludente”. A confermare le preoccupazioni di Msf
sul possibile ritorno di un picco epidemico di colera sono le recenti previsioni della
prestigiosa rivista scientifica inglese ‘The Lancet’, secondo la quale il numero totale
di casi di colera ad Haiti per il 2011 potrebbe superare i 770 mila, con oltre 10
mila morti. Finora, da ottobre 2010, la malattia ha fatto almeno 4.700 morti per circa
250 mila contagi. Anche sulle origini della comparsa del colera ad Haiti è calato
il silenzio. (R.G.)