2011-04-14 16:36:02

Bartolomeo I: dopo Fukushima appello perché scienza e fede collaborino per la difesa dell'ambiente


Scienza e fede devono collaborare per elaborare insieme un “etica dell’ambiente” perché senza “una radicale conversione del cuore”, ogni misura di prevenzione e conservazione della natura si rivelerebbe “inefficace”. E’ tornato a parlare della catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone il Patriarca Bartolomeo I, presentando ieri in Francia alla stampa il suo ultimo libro edito dalle “Editions du Cerf” dal titolo “A la rencontre du mystère", di cui riferisce l’agenzia Sir. Il Patriarca, noto a livello internazionale per il suo impegno in campo ecologico, è in questi giorni in Francia dove sta svolgendo una serie di incontri e colloqui. Ieri in merito al disastro di Fukushima ha detto: “Gli specialisti dell’ambiente sono unanimi nel sottolineare che il cambiamento climatico osservato sul piano mondiale” “può perturbare e distruggere l’ecosistema”. Ed ha aggiunto: “Sono le scelte e gli atti dell’uomo moderno ad aver condotto a questa situazione”. “L’uso irrazionale delle risorse naturali e il consumo incontrollato dell’energia contribuiscono a cambiamenti climatici che hanno poi conseguenze sulla sopravvivenza futuro dell’umanità”. Ad essere vittima delle catastrofi naturali sono poi i Paesi più poveri e vulnerabili “toccati quindi da problemi ecologici di cui non sono responsabili”. “Questi veri e propri peccati contro l’ambiente – ha proseguito il Patriarca – hanno origine dal nostro egoismo, dai falsi valori di consumo che abbiamo ricevuto e accettato senza alcun senso critico. Abbiamo quindi bisogno di ripensare ad un nuovo modo di rapportarci con il mondo e con Dio. Senza questa radicale conversione del cuore, ogni misura di conservazione si rivelerebbe inefficace perché andrebbero a toccare i sintomi e non le cause della situazione”. (R.G.)







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