Torna a Loreto la Rassegna di musica sacra "Virgo Lauretana"
Torna a Loreto, nella Basilica della Santa Casa, la 51.ma edizione della Rassegna
di musica sacra “Virgo Lauretana”, dal 27 aprile al 1° maggio. Cinque giorni all’insegna
della polifonia sacra affidata a 13 cori provenienti da 12 nazioni diverse, selezionati
dal direttore artistico cardinale Domenico Bartolucci. Alle esecuzioni in Basilica
e al Teatro comunale si aggiungono quest’anno due fuori programma: il concerto dei
500 cantori al Cimitero polacco, in omaggio ai caduti della II Guerra Mondiale, e
un concerto straordinario in preparazione al Congresso eucaristico nazionale, su musiche
di Palestrina e Bartolucci. Gabriella Ceraso ne ha parlato con il vice direttore
artistico e rettore della Basilica lauretana, padre Giuliano Viabile:
R. – Secondo
me, la caratteristica fondamentale è la qualità dei cori: quest’anno abbiamo avuto
problemi a rimandare a casa cori che cantavano veramente, veramente bene!
D.
– Quest’anno, quali sono i contenuti emergenti, quelli più interessanti?
R.
– Quest’anno ci saranno, vista anche la partecipazione di molti cori dell’Est, autori
che noi non conosciamo: cinesi, polacchi, russi eccetera … C’è molta musica dell’Est,
che è soprattutto musica contemporanea. Per noi occidentali, questo è un vero arricchimento,
perché noi siamo abituati alla musica non solo spagnola, ma anche tedesca e italiana.
Abbiamo assistito, anche negli anni passati, a cori con esecuzioni incredibili: come
riescono a tenere il tono con quelle dissonanze … Hanno un orecchio molto più educato
del nostro!
D. – Questi cori vengono da tutto il mondo e vivono quest’esperienza
sia spirituale sia di conoscenza reciproca. Su questi due aspetti, cosa ci può dire?
R.
– I cori, che da tutto il mondo vengono nella Casa di Maria, vengono innanzitutto
per lodare Maria: è un’esperienza bellissima vedere come queste persone si emozionano,
soprattutto quando entrano in questa casa che dà loro qualcosa di veramente profondo.
Io ho visto gente piangere, entrando lì dentro; io ricordo che dopo pranzo la gente
veniva in Basilica e voleva che li accompagnassi con un’Ave Maria perché volevano
dedicarla alla Madonna. Tutti giovani che hanno fatto un’esperienza credo profondamente
spirituale. E poi, la parte più “artistica” è questo scambio culturale, di spartiti
di autori che loro non conoscevano, ascoltare come si canta, tecniche di composizione
diverse, espressioni musicali diverse, c’è questo scambio culturale, anche, tra loro
… La Rassegna, soprattutto il sabato, diventa come una festa. E’ un collegamento tra
i popoli: la musica unisce … (gf)