Libia: le Chiese cristiane di Tripoli chiedono “un immediato e incondizionato cessate
il fuoco"
“Le violenze e il bagno di sangue devono finire immediatamente, perché la guerra non
è la soluzione dei problemi” afferma la dichiarazione del Consiglio ecumenico delle
Chiese di Tripoli (in Libia) consegnata oggi, al locale Ufficio delle Nazioni Unite.
La dichiarazione, in arabo ed in inglese, è stata inviata all’agenzia Fides da mons.
Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. Nel preambolo si afferma:
“come comunità di credenti siamo profondamente rattristati dai tragici eventi accaduti
di recente che stanno lacerando il Paese con continue sofferenze, paure e angosce
per il suo popolo, e desideriamo esprimere la nostra solidarietà con questa dichiarazione”.
Le Chiese cristiane chiedono “un immediato e incondizionato cessate il fuoco a tutte
le parti coinvolte nella disputa e l’assistenza umanitaria per le vittime”. Si afferma
inoltre che “il dialogo e la riconciliazione devono essere la strada maestra per trovare
una soluzione amichevole e portare la pace”. “Per questo - continua il messaggio -
appoggiamo con decisione ogni sforzo ed iniziativa degli anziani del Paese, che conoscono
gli autentici sentimenti e aspirazioni del popolo libico, e di tutte le organizzazioni
internazionali, volte a creare un’atmosfera di confidenza per trovare una soluzione
pacifica”. “Continueremo a pregare in solidarietà con tutti i musulmani libici che
lottano per la pace e la giustizia in questo momento difficile della storia del loro
Paese” conclude il comunicato. (R.P.)