2011-04-13 15:15:47

Immigrazione. Pantelleria: annegate due donne. Mantovano: 10 mila permessi temporanei


Tragedia nel mare di Pantelleria. Due donne, che erano bordo di un barcone di immigrati partito dalla Libia, sono morte a pochi metri dalla riva. Sull’immigrazione è intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, convinto che tale emergenza ''dovrebbe e deve essere l'occasione perchè l'Italia abbia una sola voce verso l'Europa”. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Per l’immigrazione serve una “convergenza d'azione” che sia “rapida e concreta”. Lo afferma il cardinale Angelo Bagnasco, convinto che costituire “una voce unitaria” in un “momento di emergenza”, è necessario “non solo per l'Europa e per il Paese, ma per tanta gente che in condizioni disperate arriva sulle nostre coste”. Anche il presidente della Repubblica Napolitano chiede “soluzioni concordate a livello europeo” e nel contempo definisce “altamente apprezzabili” le “preoccupazioni che si riflettono nelle dichiarazioni dei massimi vertici della Chiesa italiana sul tema degli immigrati”. Oggi intanto l’ennesima tragedia. Due donne sono morte, dopo essersi gettate in acqua da un barcone con 250 immigrati partiti cinque giorni fa dalla Libia. Il dramma è avvenuto a pochi metri dall’isola di Pantelleria. Ad aiutare questi disperati, marinai, carabinieri e semplici cittadini. Il vice parroco di Pantelleria, don Nicola:

R. - “Sono stati raggruppati in un centro ed hanno provveduto a procurar loro dei vestiti, perchè erano tutti bagnati. I bambini sono stati portati in ospedale per essere assistiti”.

Intanto il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano annuncia che tra dieci giorni saranno consegnati diecimila permessi di soggiorno temporaneo. Gli immigrati potranno poi così circolare in Europa? Sentiamo lo stesso Mantovano:RealAudioMP3

R. - Questo permesso di soggiorno è equivalente a qualsiasi altro titolo di soggiorno per la libera circolazione. E’ ovvio che poi, per stabilirsi ci vorranno altre condizioni - un lavoro - però questo è un passaggio successivo. Ricordo che ci sono nazioni europee - come la Svezia e la Finlandia - che hanno un’offerta di lavoro che potrebbe incrociarsi col tipo di disponibilità e di profilo che hanno questi tunisini.

D. - Anche lei è convinto che per gestire la questione immigrati dal Nord Africa serva un approccio più europeo?

R. - Fa veramente male vedere da un lato l’impegno che non conosce soste da parte dell’Italia dentro e fuori i confini nazionali: penso al campo di accoglienza realizzato in poche ore al confine tra la Libia e la Tunisia già da oltre un mese per 10 mila persone, penso agli aiuti umanitari mandati a Bengasi, mentre altri mandano bombe sulla Libia. E penso ancora ai 28 mila - non soltanto tunisini ma anche profughi libici, che sono partiti in molti dal loro Paese - che per mesi hanno trovato accoglienza e distribuzione sul territorio nazionale. Dagli altri Paesi europei finora abbiamo avuto soltanto rimbrotti e richiami. Se esiste un pilastro dell’Unione Europea che si chiama “immigrazione”, questo pilastro dovrebbe valere come vale l’integrazione sul piano economico e finanziario.

D. - Oggi e ieri alcuni suoi colleghi leghisti hanno detto che, tutto sommato, non sarebbe poi così male sparare agli immigrati. Lei come risponde?

R. - Sembrano battute che, in questo momento, non solo non hanno fondamento nel buon senso e nel diritto, ma non servono certamente ad arrivare a quel clima di equilibrio e di responsabilità che è indispensabile per affrontare un’emergenza così forte. (vv)







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