2011-04-13 16:24:25

Immigrazione. I vescovi lombardi: giusto chiedere la solidarietà dell’Europa, ma il fenomeno va visto nella sua realtà


Di fronte all’emergenza immigrazione “si è giustamente chiesta la solidarietà dell’Europa, che è chiamata ad affrontare con un’azione unitaria e solidale questo problema”: è quanto afferma il messaggio dei vescovi lombardi riunitisi l’11 e il 12 aprile a Villa Cagnola di Gazzada (Varese). “L’ondata di richiedenti asilo e di migranti che dal nord Africa cercano approdo in Italia – si legge nel messaggio - provoca in noi profonda emozione e ci invita ad atteggiamenti di responsabilità”. Il fenomeno migratorio – secondo i presuli - va considerato nella sua realtà: si calcola che nel 2011 siano arrivate in Italia dal mare circa 28.000 persone. “È bene evidenziare - aggiungono che, a proposito dei rifugiati politici, l’Italia accoglie ora 55.000 profughi e nel 2010 ha ricevuto 10.000 nuove domande di asilo. La Germania conta 600.000 rifugiati (40.000 domande di asilo nel 2010) e 200.000 sono i rifugiati in Francia (47.000 i richiedenti asilo nel 2010)”. Per i vescovi lombardi “è anzitutto necessario recuperare il volto autentico dell’uomo. Come cristiani noi vediamo in ognuna delle persone migranti l’immagine del Padre e il volto stesso di Cristo”. “Un secondo passo consiste nel riconoscere con franchezza che l’arrivo nella nostra terra di uomini e donne, giovani e bambini, impegna la nostra comunità civile a provvedere affinché l’ordine sociale sia sempre tutelato nell’interesse di ogni cittadino. Davanti alla migrazione, oltre al dovere d’accoglienza, siamo chiamati ad alzare lo sguardo e a riconoscere le opportunità nuove e positive. Pur riconoscendo le difficoltà di organizzare l’emergenza – prosegue il testo - occorre fare in modo che si dia ai rifugiati – senza ritardi – un’accoglienza organizzata e competente. Sarà opportuno ospitarli in maniera decentrata e diffusa, con un attivo coinvolgimento delle comunità civili locali. Solo questa modalità sottrae le persone alla tentazione dell’illegalità, al possibile sfruttamento della malavita. I fenomeni della migrazione domandano di essere affrontati entro prospettive più ampie. L’arrivo dei migranti e dei profughi costituisce una sfida e un impegno morale per le comunità cristiane. Parrocchie, enti, istituzioni religiose sono chiamati a continuare il loro servizio per un’autentica integrazione”. I vescovi chiedono gesti di accoglienza concreta e rispetto per la libertà religiosa di ognuno. Quindi concludono: “Abbiamo più speranze che preoccupazioni: il Signore ci aiuti a leggere il tratto di storia che stiamo percorrendo e ci renda capaci di diventare generosi compagni di strada del migrante che giunge tra noi”.







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