Caritas Internationalis lancia la nuova edizione del “Progetto Sfera” per le crisi
umanitarie
Saranno la sede di Caritas Europa, a Bruxelles, e quella di Caritas Internationalis
di Ginevra ad ospitare, domani, la presentazione della nuova edizione del “Progetto
Sfera”, ovvero il manuale sugli standard minimi di assistenza da garantire in caso
di crisi umanitarie. Ideato nel 1998, dopo il genocidio in Rwanda e la guerra in Congo,
il volume stabilisce, in modo univoco, le giuste quantità di acqua e cibo, la grandezza
delle tende per i profughi o i quantitativi di medicinali che tutte le Organizzazioni
non governative devono offire alle popolazioni nelle aree di crisi. Naturalmente,
gli standard vanno anche contestualizzati: se, ad esempio, si stabilisce un quantitativo
necessario di 15 litri di acqua al giorno pro capite, è chiaro che, in Paesi come
il Ciad, in cui la popolazione ottiene al massimo tre litri di acqua ogni giorno,
gli standard andranno rivalutati. “La Caritas – spiega Alistair Dutton, direttore
del settore umanitario della Caritas – è stata uno dei membri fondativi del “Progetto
Sfera” ed ha preso parte sia alla stesura originaria del manuale che alle sue successive
revisioni, per adeguare gli standard all’attualità”. “L’edizione del 2011 – continua
Dutton – è già la terza perché il nostro impegno è quello di migliorare continuamente
i servizi delle nostre organizzazioni ed il lavoro che facciamo. L’aggiornamento del
libro riflette i miglioramenti che ci sono stati suggeriti. Ad esempio, c’è un nuovo
capitolo che riguarda la sicurezza, un tema non analizzato a sufficienza nelle precedenti
edizioni”. Infatti, sottolinea il direttore del settore umanitario della Caritas,
“tutelare le popolazioni tramite la sicurezza è un aspetto cruciale del lavoro nelle
emergenze. In precedenza, gli standard del “Progetto Sfera” erano focalizzati più
sugli aspetti materiali degli aiuti, come la qualità e la quantità dei beni di prima
necessità da garantire”. Inoltre, l’edizione 2011 riserva ampie pagine alla questione
dei trasferimenti su gomma, ai rapporti tra la popolazione e l’esercito, al cambiamento
climatico, all’educazione e alle ripercussioni che le aree di crisi possono avere
sulla sfera psico-sociale della popolazione. La revisione 2011 del manuale ha coinvolto
più di 650 esperti appartenenti a circa 300 organizzazioni di venti Paesi del mondo.
Domani, la nuova edizione del libro sarà disponibile in lingua inglese e sarà consultabile
anche on line sul sito Internet di Caritas Europa. Tra giugno e luglio, invece, ne
verranno realizzate alcune traduzioni in francese, spagnolo, russo, tedesco ed arabo.
(I.P.)