2011-04-12 14:45:34

Nuovo caso di blasfemia in Pakistan: gli avvocati di Arif chiedono il rilascio immediato


“Rilascio immediato”: è la richiesta dei legali di Arif Masih, cristiano di 40 anni, arrestato nella zona di Faisalabad con l’accusa di blasfemia. Grazie all’intervento della “Fondazione Masihi”, che ha assunto ufficialmente la difesa del caso, gli avvocati stanno cercando di venire a capo di una vicenda che appare molto ambigua. Intanto la famiglia di Arif è stata trasferita a Lahore per motivi di sicurezza. Questa è la precisa ricostruzione del caso, riferita all'agenzia Fides dalla Fondazione Masihi: il musulmano Shahid Yousaf (vicino di casa di Arif) stava andando al mercato quando ha visto dei pezzi di carta in strada. Avvicinatosi per raccoglierli, si è accorto che erano pagine del Corano. Vicino alle pagine strappate vi era, a suo dire, anche una lettera minatoria scritta in inglese. Si è allora recato alla stazione di polizia di Sahianwala per sporgere una denuncia contro ignoti di blasfemia. La polizia ha registrato il caso e poi, dopo alcune indagini, ha arrestato Arif che vive in quella stessa via con altre famiglie cristiane. Secondo molti cristiani e musulmani locali, Arif è vittima di un complotto ordito ai suoi danni per vendetta contro la sua famiglia, che di recente aveva vinto una controversia per una proprietà fondiaria. I legali della Masihi Foundation chiedono alla polizia di liberare Arif, dato che non vi sono prove contro di lui e dato che la denuncia è contro ignoti: “Non possono trattenerlo senza nemmeno una denuncia a suo carico e senza alcuna ordinanza di un tribunale”, notano a Fides. Va ricordato – rimarca la Fondazione – che, a partire dal 1986, l’80% delle denunce di blasfemia provengono proprio dai pochi distretti del Punjab centrale e si sono verificate ben 43 esecuzioni extragiudiziali di uomini accusati di blasfemia. Nell’area di Faisalabad operano i cosiddetti “gruppi talebani del Punjab” che, secondo alcuni osservatori, sono responsabili dell’omicidio del governatore Salman Taseer e del Ministro cattolico Shahbaz Bhatti. (R.P.)







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