2011-04-12 16:29:37

Libia: Parigi e Londra chiedono alla Nato più sostegno per i ribelli


Libia: all’indomani del fallimento della sua missione, l’Unione Africana chiede collaborazione ai ribelli che hanno rifiutato il cessate-il-fuoco. Il regime di Tripoli, invece, torna a minacciare la comunità internazionale, mentre Francia e Gran Bretagna chiedono maggiore impegno alla Nato al fianco degli insorti. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

La Nato non sta facendo abbastanza, sia nel proteggere i civili che nel contrastare le forze di Gheddafi. Francia e Gran Bretagna sono convinte che l’Alleanza Atlantica debba intensificare i suoi sforzi nel Paese dopo aver assunto la guida della missione. E anche l'Italia - con il ministro degli Esteri Frattini che oggi a Roma ha incontrato il leader dei ribelli libici - ha auspicato un maggiore coordinamento militare con gli insorti. Gheddafi non può garantire “un futuro di pace e democrazia alla Libia”: chiara la posizione dell’Ashton, rappresentante della Politica estera dell’Ue all’apertura del vertice dei ministri degli Esteri europei a Lussemburgo, dove è previsto anche un breve incontro informale con alcuni rappresentanti del Consiglio transitorio di Bengasi. Da giorni si ipotizza il dispiegamento di una forza militare di interposizione con fini umanitari. Il regime di Tripoli, però, ha minacciato una “feroce resistenza” contro qualsiasi tipo di intervento straniero, precisando che si accetteranno aiuti umanitari soltanto dalla Croce Rossa e dalla Mezzaluna Rossa. Sembra in affanno l’Unione Africana: ieri ha proposto invano un cessate-il-fuoco senza garanzie circa l’uscita di scena del rais e oggi ha esortato a tenere aperta la strada del dialogo chiedendo piena collaborazione ai ribelli. Intanto, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni ha previsto a breve l’arrivo nel porto di Misurata di una nave con la quale spera di evacuare migliaia di persone, rimaste bloccate nella città assediata da giorni. La tv di Stato libica, invece, ha annunciato un numero imprecisato di vittime a causa di raid aerei a sud di Tripoli, mentre da Ajdabiya fonti mediche riferiscono di almeno 3 civili morti durante la violenta battaglia che ha portato gli insorti a riconquistare la città. Dal canto suo, l’ex ministro degli Esteri libico, rifugiatosi in Gran Bretagna, ha agitato lo spettro della Somalia e ha chiesto di non trascinare il Paese in una guerra civile.







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