Indonesia: nel Kuansing violenze dopo il voto. Bruciata una chiesa
Una chiesa cristiana data alle fiamme e un ufficio della Commissione elettorale danneggiato
in modo serio. È il risultato di una rivolta di piazza avvenuta ieri nel distretto
del Kuansing – nell’isola di Sumatra, divampata in seguito ai risultati delle locali
elezioni amministrative. La lotta politica fra le principali fazioni in lotta al ballottaggio,
si è trasformata in uno scontro aperto all’annuncio del vincitore alla carica di sindaco.
Anche oggi la tensione resta elevata; le autorità hanno dispiegato un nutrito gruppo
di forze dell’ordine per prevenire ulteriori violenze. Ieri pomeriggio una folla inferocita,
composta da migliaia di persone, ha assaltato e dato alle fiamme una chiesa cristiana
– al momento non si sa se cattolica o protestante – e la sede della Commissione elettorale
del distretto di Kuansing, provincia di Riau, nell’isola di Sumatra, a ovest dell’arcipelago
indonesiano. A scatenare la guerriglia urbana, la notizia che il principale favorito
alla guida della municipalità era stato battuto al ballottaggio. La tensione nell’area
resta elevata e solo il dispiegamento, oggi, di migliaia di agenti in tenuta antisommossa
impedisce nuovi scontri. Centinaia di abitanti sono impauriti e non intendono rientrare
nelle loro abitazioni. Restiawan, capo della polizia di Kuansing, esclude che il rogo
della chiesa sia dovuto a questioni di natura confessionale. Padre Leo Mali, capo
della Commissione nazionale di Giustizia e pace dell’arcidiocesi di Kupang, nella
provincia di East Nusa Tenggara, condanna “con forza l’anarchia che ha causato la
distruzione della chiesa a Kuansing” e accusa lo Stato di non saper applicare la legge
per punire i colpevoli. Un abitante della zona interessata dalle violenze, in condizioni
di anonimato, aggiunge che “80 famiglie che vivono vicino alla chiesa bruciata non
hanno il coraggio di tornare nelle loro case”. Interpellato dall'agenzia AsiaNews,
padre Anton Konseng Pr spiega che al momento non si sa se la chiesa appartiene a una
comunità cattolica o protestante, perché “il luogo è in una località remota, sono
necessarie ore di viaggio per raggiungerla”. Egli aggiunge che le violenze “non hanno
nulla a che fare con l’armonia confessionale nella reggenza, ma è stata scatenata
dal malcontento per i risultati delle elezioni”. (R.P.)