2011-04-12 14:48:40

India: la proposta dei Gesuiti contro la corruzione


La lotta alla corruzione sta impegnando intensamente la Chiesa indiana che manda messaggi chiari alla politica sull’urgenza di “moralizzare la res publica, per rendere un servizio ai cittadini e contribuire al bene comune”: per questo i Gesuiti indiani, impegnati nel Segretariato dell’Azione Sociale, hanno reso noto e inviato alle autorità governative un memorandum in nove punti che offre proposte concrete per la lotta alla corruzione in India. Nei giorni scorsi i cristiani indiani hanno appoggiato la protesta non violenta dell’attivista gandhiano Anna Hazare, che ha digiunato in segno di disapprovazione: il governo ha accolto le sue rimostranze promettendo la creazione di una Commissione di 10 membri (incluso lo stesso Hazare) per redigere una proposta di legge anti corruzione. La vicenda ha mobilitato le coscienza e ravvivato il dibattito nella società civile. I Gesuiti indiani nel loro Memorandum, inviato all’agenzia Fides, propongono di istituire una autorità indipendente contro la corruzione in ogni stato indiano, denominata “Lokpal” e un centro federale di coordinamento, del tutto separati dalla burocrazia e dalla politica. Le indagini sui casi di corruzione, nota il testo dei Gesuiti, non dovranno durare più di un anno, e un altro anno sarà dato per il processo. I funzionari pubblici che risultano colpevoli dovranno risarcire lo Stato. Un risarcimento sarà dovuto anche ai cittadini che, a causa di comportamenti corrotti, sono stati danneggiati. L’autorità anti corruzione sarà sempre a disposizione e a servizio dei cittadini, e in tal modo contribuirà al bene comune. I membri del “Lokpal” – prosegue il Memorandum – saranno scelti dal popolo e non dalla politica, con un processo di massima trasparenza. In questa autorità, rimarcano i Gesuiti, dovranno fondersi anche le commissioni anti corruzione attualmente esistenti, in modo da dare al “Lokpal” pieni poteri in materia. (R.P.)







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