Francia: i vescovi rispondono alle accuse di oscurantismo nel dibattito sulla bioetica
"Discutere sì, denigrare no !!!" Con queste parole e tanto di punti esclamativi il
portavoce della Conferenza episcopale francese (Cef), mons. Bernard Podvin, ha replicato
in una nota ai violenti attacchi mossi nei giorni scorsi sulle pagine di “Le Monde”
da due ricercatori sul ruolo dei cattolici nell’attuale dibattito sulla bioetica
in Francia. Nel loro articolo, Marc Peschanski e Cécile Martinat, responsabili dell’Istituto
delle cellule staminali per il trattamento e lo studio delle malattie monogeniche
di Evry avevano parlato, tra l’altro, di “lobby conservatrici della Chiesa cattolica
contrarie a qualsiasi manipolazione ai danni di quello che considerano come un essere
umano sin dal concepimento”. Secca la risposta di mons. Podvin: “È inammissibile che
con il pretesto di difendere alcune tesi si faccia la caricatura di altri punti di
vista relegandoli alla categoria dell’oscurantismo”, si legge nella nota diffusa
venerdì durante i lavori della plenaria dei vescovi a Lourdes. “La Chiesa cattolica
– ricorda il presule - non si è risparmiata in questi due anni nel confronto circa
la posta in gioco su questo delicato tema, ricevendo apprezzamenti per la qualità
dei suoi interventi da numerosi politici e scienziati, ben oltre alla sfera dei credenti”.
Non meno duro – riferisce il quotidiano cattolico “La Vie” – il commento di mons.
Jérôme Beau, vescovo ausiliare di Parigi, e direttore del Collegio dei Bernardini,
e di padre Brice de Malherbe, co-direttore del dipartimento di etica biomedica del
Collegio nonché consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia. In un articolo
pubblicato sempre su Le Monde, essi hanno affermato che i cattolici “accettano volentieri
il confronto con punti di vista differenti”, ma non di “essere trattati da nemici
della scienza e da bugiardi”. Intanto procede l’iter parlamentare della legge sulla
bioetica teso a modernizzare la legge del 2004 sulla pratica della biomedicina. Nella
giornata di venerdì il Senato francese, contro il parere del Governo, ha approvato
un testo diverso da quello adottato dall’Assemblea nazionale il 15 febbraio, che autorizza
la ricerca regolamentata sull’embrione e sulle cellule staminali embrionali. I senatori,
hanno deciso di passare dall’attuale regime di proibizione (con possibilità di deroga)
della ricerca sugli embrioni e sulle cellule staminali embrionali, a un’”autorizzazione
regolamentata”. Il Senato ha inoltre esteso l’assistenza medica alla procreazione,
aprendola a “tutte le coppie”, quindi, di fatto, anche a quelle omosessuali. Resta
invece l’anonimato per i donatori di gameti, mentre è stata respinta la richiesta
di autorizzare la maternità surrogata. Ma la battaglia sulla legge è tutt’altro che
finita: mentre il testo è stato inviato all’Assemblea nazionale per la seconda lettura,
il ministro del Lavoro, dell’Impiego e della Sanità, Xavier Bertrand, ha annunciato
che il Governo tornerà sui due punti più controversi — ricerca sull’embrione e allargamento
dell’assistenza medica alla procreazione — durante il nuovo passaggio parlamentare.
(A cura di Lisa Zengarini)