2011-04-12 14:47:44

Francia: i vescovi rispondono alle accuse di oscurantismo nel dibattito sulla bioetica


"Discutere sì, denigrare no !!!" Con queste parole e tanto di punti esclamativi il portavoce della Conferenza episcopale francese (Cef), mons. Bernard Podvin, ha replicato in una nota ai violenti attacchi mossi nei giorni scorsi sulle pagine di “Le Monde” da due ricercatori sul ruolo dei cattolici nell’attuale dibattito sulla bioetica in Francia. Nel loro articolo, Marc Peschanski e Cécile Martinat, responsabili dell’Istituto delle cellule staminali per il trattamento e lo studio delle malattie monogeniche di Evry avevano parlato, tra l’altro, di “lobby conservatrici della Chiesa cattolica contrarie a qualsiasi manipolazione ai danni di quello che considerano come un essere umano sin dal concepimento”. Secca la risposta di mons. Podvin: “È inammissibile che con il pretesto di difendere alcune tesi si faccia la caricatura di altri punti di vista relegandoli alla categoria dell’oscurantismo”, si legge nella nota diffusa venerdì durante i lavori della plenaria dei vescovi a Lourdes. “La Chiesa cattolica – ricorda il presule - non si è risparmiata in questi due anni nel confronto circa la posta in gioco su questo delicato tema, ricevendo apprezzamenti per la qualità dei suoi interventi da numerosi politici e scienziati, ben oltre alla sfera dei credenti”. Non meno duro – riferisce il quotidiano cattolico “La Vie” – il commento di mons. Jérôme Beau, vescovo ausiliare di Parigi, e direttore del Collegio dei Bernardini, e di padre Brice de Malherbe, co-direttore del dipartimento di etica biomedica del Collegio nonché consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia. In un articolo pubblicato sempre su Le Monde, essi hanno affermato che i cattolici “accettano volentieri il confronto con punti di vista differenti”, ma non di “essere trattati da nemici della scienza e da bugiardi”. Intanto procede l’iter parlamentare della legge sulla bioetica teso a modernizzare la legge del 2004 sulla pratica della biomedicina. Nella giornata di venerdì il Senato francese, contro il parere del Governo, ha approvato un testo diverso da quello adottato dall’Assemblea nazionale il 15 febbraio, che autorizza la ricerca regolamentata sull’embrione e sulle cellule staminali embrionali. I senatori, hanno deciso di passare dall’attuale regime di proibizione (con possibilità di deroga) della ricerca sugli embrioni e sulle cellule staminali embrionali, a un’”autorizzazione regolamentata”. Il Senato ha inoltre esteso l’assistenza medica alla procreazione, aprendola a “tutte le coppie”, quindi, di fatto, anche a quelle omosessuali. Resta invece l’anonimato per i donatori di gameti, mentre è stata respinta la richiesta di autorizzare la maternità surrogata. Ma la battaglia sulla legge è tutt’altro che finita: mentre il testo è stato inviato all’Assemblea nazionale per la seconda lettura, il ministro del Lavoro, dell’Impiego e della Sanità, Xavier Bertrand, ha annunciato che il Governo tornerà sui due punti più controversi — ricerca sull’embrione e allargamento dell’assistenza medica alla procreazione — durante il nuovo passaggio parlamentare. (A cura di Lisa Zengarini)







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