Costa d'Avorio: nonostante le violenze i missionari non lasciano il Paese
Il conflitto in Costa d’Avorio finora ha causato danni irreparabili sia all’economia
del Paese sia nella vita della popolazione, oltre che centinaia di morti e più di
un milione di rifugiati. Stando alle notizie diffuse dai mezzi di comunicazione, i
cittadini spagnoli che lo richiedono vengono rimpatriati, mentre in tanti, nonostante
il clima di violenza, rimangono nel Paese. Tra questi ci sono i missionari. “Non abbiamo
mai pensato di abbandonare la Costa d’Avorio”, commenta una religiosa, delle Domenicane
dell’Annunziata, in una nota diffusa dall’Ong cattolica Manos Unidas. Tutti i religiosi
dei diversi Ordini presenti nel Paese africano continuano il loro lavoro. Non risultano
attacchi nè minacce, ma certo sono impauriti. Molti rifugiati vengono accolti nelle
loro case. Manos Unidas è impegnata da lunghi anni in Costa d’Avorio con i missionari
e i partner locali, con particolare attenzione al settore educativo e a quello sanitario,
soprattutto nelle zone più colpite dal conflitto e più emarginate dal governo: il
Nord e il Nordovest del Paese. (R.P.)