Nello Yemen, dopo mesi di proteste anti-governative, il presidente Saleh si è detto
pronto per il trasferimento pacifico dei poteri e per la formazione di un governo
di unità nazionale, come previsto dal piano di mediazione definito nei giorni scorsi
dai Paesi del Golfo Persico. Ancora nessuna reazione dell’opposizione che ha sempre
rifiutato la proposta, lamentando la garanzia dell’immunità prevista per il leader
di Sanaa. Ieri, diverse manifestazioni si sono svolte in varie città del Paese, in
seguito all’uccisione di un dimostrante avvenuta durante la repressione dei giorni
scorsi.
Siria Alta tensione in Siria. Reparti dell’esercito presidiano la
città costiera di Banias, dove ieri le milizie fedeli al presidente Al Assad hanno
aperto il fuoco contro i manifestanti uccidendone almeno cinque. A fornire il bilancio
sono stati testimoni oculari e organizzazioni umanitarie locali, che invocano l’apertura
di un’indagine sulle violenze degli ultimi giorni.
Egitto In Egitto, le
autorità giudiziarie hanno chiesto l’adozione di tutte le misure di sicurezza in vista
dell’interrogatorio del deposto presidente Mubarak e dei suoi figli, nell’ambito dell’inchiesta
sulla repressione delle rivolte di gennaio e in quella su episodi di abuso di potere.
Annunciati, inoltre, provvedimenti adeguati in caso di mancata comparizione. Ieri
l’ex rais, in un’intervista alla tv satellitare Al Arabiya, ha respinto ogni accusa
mossa contro di lui e la sua famiglia.