Famiglie italiane: il 50% fatica a pagare la rata del mutuo
Circa il 50% delle famiglie ha difficoltà a pagare la rata del mutuo e a sostenere
le spese della casa. Colpa della crisi economica ma anche dell’eccessiva rigidità
delle banche. E’ quanto emerge da un’indagine commissionata dalla Caritas presentata
a Roma che ha presentato l’osservatorio regionale sul costo del credito. L’organismo
della Conferenza Episcopale Italiana chiede quindi maggiori sgravi fiscali per le
famiglie e nuovi ammortizzatori sociali. Alessandro Guarasci:
Per tanti,
troppi italiani, la crisi ancora non è finita. Una famiglia su due è in difficoltà
con le spese della casa, mutuo più bollette. Un dato che fa riferimento alla proiezione
per il 2011, ma che trova riscontro nelle rilevazioni degli anni precedenti. Nel 2007,
il 47% dei nuclei aveva infatti problemi di questo tipo. La situazione è preoccupante
perché i tassi sono in risalita, ma i redditi sono fermi. Ad essere colpite soprattutto
le famiglie composte da una sola persona, o con scarsa istruzione oppure dove c’è
un disoccupato. E anche a livello territoriale ci sono marcate differenze. Giampietro
Cavazza, presidente del Centro Culturale Ferrari che ha curato l’indagine.
“Vediamo
che queste famiglie sono localizzate prevalentemente nelle regioni del nord, in modo
particolare Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e - la cosa non ci deve stupire
più di tanto - a seguito, appunto, del terremoto la regione Abruzzo”.
Secondo
don Andrea La Regina, responsabile dell’ufficio macroprogetti
di Caritas italiana bisogna intervenire su più fronti.
“Da questo punto
di vista chiediamo alle istituzioni di intervenire con accorgimenti molto mirati di
ammortizzatori sociali, capaci di aiutare le famiglie in questo periodo di crisi,
dall’altra, quella di combattere quelle cause strutturali che sono quelle di un diritto
alla casa che deve essere affermato e sostenuto”.
Le promesse di riduzione
delle tasse hanno le gambe corte. Ne è convinto il vicedirettore della Caritas Francesco
Marsico:
C’è una sostanziale inerzia sulla riforma fiscale.
Non credo che ci siano grosse speranze nel prossimo futuro e soprattutto, poi, il
quoziente familiare è un tassello, non l’unico. Il problema dei costi occulti, che
i Comuni scaricano senza nessun tipo di progressività fiscale attraverso i servizi,
come si risolve oggi?”.
Anche le famiglie, e non solo le imprese, hanno
diritto di chiedere allo Stato politiche sociali.(ma)