L'incidente di Fukushima
in Giappone, provocato dal sisma e dallo tsunami di un mese fa, ha mostrato la fragilità
dei sistemi di protezione delle centrali nucleari e avviato un processo di ripensamento
internazionale sulla gestione della sicurezza dell'energia atomica. Per Luigi De
Paoli, economista dell'Università Bocconi, 'difficilmente l'umanità potrà fare a meno
dell'energia nucleare in futuro, ma bisogna essere meno superbi e riconoscere che
i rischi sono sempre presenti'. 'Ora, come dopo Chernobyl, è aumentata la percezione
del rischio da parte dell'opinione pubblica, ma aumentano anche i costi delle centrali
e ciò costringerà alcuni paesi a rinunciarvi' spiega Giancarlo Sturloni, docente di
Comunicazione della Scienza alla Sissa di Trieste. 'Sono gravi le censure della
Tepco e delle autorità giapponesi ed è grave il fatto che si sia cercato di rimediare
all'incidente di Fukushima con dei tentativi. La zona resterà contaminata per quasi
tre secoli'.