2011-04-11 15:35:03

Costa D'Avorio: Gbagbo arrestato dalle truppe francesi


Le forze speciali francesi della “Liocorne” hanno catturato il presidente uscente della Costa d'Avorio, Laurent Gbagbo, dopo essere penetrate nella sua residenza-bunker di Abidjan: lo afferma un collaboratore di Gbagbo a Parigi, ripreso dalle agenzie di stampa. La notizia viene confermata anche da un portavoce del leader dell’opposizione ivoriana, Ouattara. Ieri, elicotteri francesi e della Missione Onu nel Paese africano avevano parzialmente distrutto il quartier generale di Gbagbo. Il raid - aveva affermato un consigliere del presidente Sarkozy - era stato necessario per evitare "un bagno di sangue". La richiesta è arrivata dalle Nazioni Unite, con l’intento di proteggere i civili. Il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, in una nota aveva chiesto di fare ricorso a “tutti i mezzi necessari” per bloccare l'uso di armi pesanti da parte dei sostenitori di Gbagbo.

Yemen-Saleh: transizione pacifica
Nello Yemen, dopo mesi di proteste anti-governative, il presidente Saleh si è detto pronto per il trasferimento pacifico dei poteri e per la formazione di un governo di unità nazionale, come previsto dal piano di mediazione definito nei giorni scorsi dai Paesi del Golfo Persico. Ancora nessuna reazione dell’opposizione che ha sempre rifiutato la proposta, lamentando la garanzia dell’immunità prevista per il leader di Sanaa. Ieri, diverse manifestazioni si sono svolte in varie città del Paese, in seguito all’uccisione di un dimostrante avvenuta durante la repressione dei giorni scorsi.

Siria
Alta tensione in Siria. Reparti dell’esercito presidiano la città costiera di Banias, dove ieri le milizie fedeli al presidente Al Assad hanno aperto il fuoco contro i manifestanti uccidendone almeno cinque. A fornire il bilancio sono stati testimoni oculari e organizzazioni umanitarie locali, che invocano l’apertura di un’indagine sulle violenze degli ultimi giorni.

Egitto
In Egitto, le autorità giudiziarie hanno chiesto l’adozione di tutte le misure di sicurezza in vista dell’interrogatorio del deposto presidente Mubarak e dei suoi figli, nell’ambito dell’inchiesta sulla repressione delle rivolte di gennaio e in quella su episodi di abuso di potere. Annunciati, inoltre, provvedimenti adeguati in caso di mancata comparizione. Ieri l’ex rais, in un’intervista alla tv satellitare Al Arabiya, ha respinto ogni accusa mossa contro di lui e la sua famiglia.

Medio Oriente: tregua tra Israele ed Hamas
Sembra essere tornata la calma in Medio Oriente dopo gli intensi attacchi dei giorni scorsi che hanno provocato decine di vittime nella Striscia Gaza. Secondo la stampa locale, grazie alla mediazione di Onu ed Egitto, Israele e Hamas avrebbero tacitamente concordato una sospensione delle ostilità. In alcune dichiarazioni rese in queste ore, le parti hanno espresso interesse verso questo obiettivo chiedendo garanzie reciproche. Nessun commento dai vertici israeliani all’idea, avanzata dalla Lega Araba, di istituire una no-fly zone per impedire il volo dei caccia israeliani sulla Striscia.

Iraq
La guerriglia in mattinata è tornata a colpire in Iraq, con un doppio attentato. Uno è avvenuto in un affollato mercato di Falluja, nella provincia di al Anbar, dove un paio di esplosioni hanno provocato almeno 3 morti e decine di feriti. In precedenza nella capitale Baghdad altre tre persone hanno perso la vita a causa dello scoppio di un ordigno artigianale.

Pakistan:
La guerra in Afghanistan “sta destabilizzando il Pakistan”, sia sul fronte della democrazia che dello sviluppo economico. Lo ha affermato il presidente pakistano Zardari il quale in un’intervista ha espresso preoccupazione per il ritmo lento per mettere fine al conflitto. Secondo il leader di Islamabad la classe dirigente americana ha “una limitata comprensione dell’impatto delle politiche da essa sviluppate all’estero”.

Afghanistan:
In Afghanistan, decisa la creazione di una commissione incaricata di definire, nel giro di una decina di giorni, i punti di un accordo strategico di lungo periodo con gli Stati Uniti nel campo economico, militare e politico. L’obiettivo principale del gruppo di lavoro – si è appreso a Kabul – è quello di tutelare gli interessi degli afgani. In vista della firma dell’intesa è previsto un discorso del presidente Karzai che segue da vicino gli sviluppi della vicenda.

Perù: elezioni presidenziali
In Perù, l’ex militare di sinistra, Ollanta Humala, ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali che si sono svolte ieri: ha ottenuto il 28 per cento dei consensi, a fronte del 64% delle schede scrutinate. Incerto, invece, il candidato che lo affronterà al ballottaggio in programma il prossimo 5 giugno. Al momento al secondo posto c’è l’esponente della destra Keiko Fujimori, figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori, che ha sorpassato l’altro candidato di destra Kuczynski.

Cina: decine di cristiani arrestati
In Cina, diverse decine di cristiani, che stavano pregando all’aperto, sono stati arrestati ieri dalla polizia nel distretto di Haidian, a nord di Pechino. I fedeli si erano riuniti all'esterno perché non era stato prorogato l’affitto del locale che era diventato il loro luogo di culto abituale. Secondo diversi testimoni, i cristiani, una volta scesi in piazza, hanno trovato l’area presidiata da centinaia di poliziotti. In Cina sono illegali tutte le associazioni religiose che non sono registrate presso l'apposito ufficio governativo.

Uganda: arrestato leader opposizione
In Uganda la polizia ha arrestato il principale leader dell’opposizione locale, Besigye, mentre stava tentando di dar luogo ad una manifestazione di protesta, nella città di Kampala, assieme ad altre decine di attivisti. Un portavoce delle forze dell’ordine ha precisato che è stato fermato “dopo aver bloccato una strada”, mentre la folla lanciava pietre contro gli agenti che hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la manifestazione. Dure critiche dal Forum per il cambiamento democratico, la coalizione di opposizione guidata da Besigye che ha condannato l’uso “eccesivo” della forza nella repressione.

Russia: arrestati esponenti dell'opposizione
In Russia decine di attivisti delle opposizioni sono finiti in manette a Mosca durante le manifestazioni organizzate ieri nel “Giorno della Rabbia”. Nonostante il divieto del Cremlino almeno cento persone si sono date appuntamento nel centro della capitale con l’obiettivo di mettersi in marcia verso i luoghi istituzionali della città.

Italia-processo Mediaset
Il premier italiano Silvio Berlusconi si è presentato stamani in aula a Milano al processo Mediaset, nel quale è imputato, assieme ad altre persone, per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv e cinematografici. E' la prima volta che il presidente del Consiglio partecipa all'udienza dibattimentale davanti ai giudici. "La magistratura lavora contro il Paese, non per il Paese", ha detto parlando con i giornalisti. Immediate le reazioni critiche dall'opposizione.

Fiat-Chrysler
Nei prossimi giorni, la quota Fiat in Chrysler aumenterà del 5 per cento, fino ad arrivare al 30 per cento. Lo ha detto l’amministratore delegato della casa automobilistica torinese, Sergio Marchionne, anticipando che l’intenzione è quella di raggiungere il 51 per cento. Resta confermato per il 2012 il lancio dell’Alfa Romeo negli Stati Uniti, mentre la trattativa per la ricerca di un partner in Russia procede a rilento anche se – ha spiegato – a maggio “potrebbero esserci delle novità”. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 101







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