Guatemala, Conferenza episcopale sulla situazione del Paese
Una campagna elettorale corretta e pacifica, ma anche il valore dell’istituzione del
matrimonio e la risoluzione dei conflitti agrari. Sono queste le principali tematiche
affrontate dalla Conferenza episcopale in Guatemala, tenutasi l’8 aprile scorso. I
vescovi si sono soffermati prima di tutto sulle prossime consultazioni presidenziali
di settembre e sulla campagna elettorale non ancora ufficiale ma già cominciata attraverso
un imponente apparato mediatico e pubblicitario. Secondo i presuli, ciò dimostra la
debolezza di un sistema elettorale non in grado di controllare tali iniziative, ma
anche la mancanza di responsabilità dei partiti politici in lotta per il potere. I
vescovi guatemaltechi, invitano dunque i cittadini, dopo anni di dittatura, a riappropriarsi
del proprio diritto di voto e di votare “in modo serio, cosciente, libero e informato”,
esprimendo inoltre il proprio impegno per una campagna elettorale libera dalla violenza.
I presuli hanno poi trattato l’istituzione del matrimonio e il recente dibattito nel
Paese attorno alla sua stabilità e funzione nella società. I vescovi hanno sottolineato
non soltanto il carattere sacro di vincolo indissolubile che il matrimonio ha per
la Chiesa, ma anche il suo “valore naturale”, ribadendo il suo carattere “non negoziabile”.
Di fronte al tema dell’educazione sessuale hanno espresso preoccupazione per l’alto
numero di gravidanze tra adolescenti e di contagi da virus come l’Hiv, condannando
ogni violenza contro donne e bambini. Rispetto alla problematica dei conflitti sociali
e agrari, i vescovi hanno infine ribadito la loro disapprovazione verso l’idea di
anteporre gli interessi delle grandi imprese agroindustriali ai principi chiave della
Dottrina Sociale della Chiesa, come il diritto alla vita, superiore al diritto alla
proprietà. (L.G.)