Usa: accordo in extremis sul budget 2011. Obama: scelte dolorose per tutti
“Scelte dolorose ma necessarie”. Così si è espresso il presidente statunitense, Barck
Obama, intervenendo in televisione subito dopo l’accordo raggiunto la scorsa notte,
in extremis, sulla finanziaria 2011. In questo modo, si evita la paralisi degli uffici
governativi. I particolari, nel servizio da Washington di Francesca Baronio:
A poco più
di un’ora dalla scadenza di mezzanotte di ieri, è arrivata l’intesa che evita la paralisi
del governo americano. Repubblicani e democratici hanno trovato la quadratura per
approvare il bilancio statale dell’anno in corso, con un accordo-ponte che lascia
tempo sino alla prossima settimana per definire i dettagli. Scongiurata, dunque, la
temuta chiusura del governo che avrebbe lasciato a casa 800 mila dipendenti, congelato
stipendi e pensioni statali, chiuso musei e monumenti. I repubblicani portano a casa
tagli aggiuntivi alla spesa pubblica per 39 miliardi, ossia ben sei in più di quelli
sinora ottenuti, mentre i democratici non cedono sul programma della pianificazione
familiare, che contiene i controversi fondi per l’aborto. “Ce l’abbiamo fatta”, ha
annunciato raggiante Obama, sottolineando come l’America delle tante differenze sia
riuscita, ancora una volta, a parlare con una voce sola. Se da un lato i tagli faranno
male soprattutto all’elettorato di Obama, dall’altro l’accordo lo rafforza come presidente
e mediatore, capace di assumere il ruolo di leader. Fortificata dallo scontro anche
l’ala più conservatrice dei repubblicani – quella dei “tea party” – che hanno messo
più volte in difficoltà la leadership dello speaker della Camera, John Boehner. Ma
questo non è che l’inizio di un negoziato ancora più duro, che si consumerà a breve
sulla struttura del bilancio dei prossimi 10 anni.