Tragedie del mare. Dolore senza nome? L’editoriale di padre Lombardi
Benedetto XVI continua a seguire con apprensione il dramma degli immigrati in fuga
dal Nord Africa che, a rischio della vita, cercano di attraversare il Mediterraneo
per approdare sulle coste europee. Ascioltiamo in proposito il nostro direttore, padre
Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo
del Centro Televisivo Vaticano:
L’ennesima
tragedia di naufragio in mare di un gran numero di migranti e fuggiaschi fra l’Africa
e l’Europa ha suscitato giustamente una vasta e profonda emozione. Sono certamente
molte centinaia gli sconosciuti scomparsi negli ultimi mesi, migliaia e migliaia negli
anni recenti nel Mediterraneo, e tornano alla mente le decine di migliaia di boat
people vietnamiti che persero la vita in mare nei primi mesi del 1979. Fuggire dalla
fame, dalla povertà disumana, dall’oppressione, dalla violenza, dalla guerra…a rischio
di morire fra i flutti senza lasciare traccia, neppure un ricordo del proprio nome.
Molte volte, in questi giorni, si è parlato di dolore “senza nome”. La compassione
ci obbliga a non dimenticare, a fare memoria, come di fronte ad altre indicibili tragedie
dell’umanità, di una storia che è nostra, in solidarietà con i poveri della terra.
Lo
ha capito perfettamente il popolo ebreo innalzando il memoriale di Yad Vashem “il
memoriale dei nomi”. Proprio là Benedetto XVI ha pronunciato una meditazione che ci
è tornata alla mente in questi giorni di fronte alla morte di tante vittime innocenti
e sconosciute. “Essi persero la propria vita, ma non perderanno mai i loro nomi: questi
sono stabilmente incisi nei cuori dei loro cari, dei sopravvissuti e di quanti sono
decisi a non permettere più che un simile orrore possa disonorare ancora l’umanità.
I loro nomi, in particolare e soprattutto, sono incisi in modo indelebile nella memoria
di Dio Onnipotente”. “Possano le loro sofferenze non essere mai negate, sminuite o
dimenticate! E possa ogni persona di buona volontà rimanere vigilante per sradicare
dal cuore dell’uomo qualsiasi cosa capace di portare a tragedie simili a questa!”.
Sradicare l’odio assurdo che ha portato alla Shoah, ma impegnarci ora anche a sradicare
le ingiustizie, l’indifferenza e l’egoismo che portano troppe persone a scomparire
fra le acque alla ricerca di una vita più umana. Dio le ricorda, ricordiamole anche
noi.