Nuovi sbarchi a Lampedusa. Maroni: l'Europa non mostra solidarietà
Continuano gli sbarchi a Lampedusa e se ne prevedono altri nelle prossime ore. Due
barconi carichi di migranti sono in arrivo nell’isola. Di ieri sera invece l’approdo
di una vecchia nave, con a bordo circa 500 migranti, che saranno tutti trasferiti
in giornata. In 200 hanno lasciato oggi l’isola a bordo di una nave militare, per
altri 200 è previsto un ponte aereo. Il Viminale ha intanto fatto sapere che nel corso
di questa settimana sono stati rimpatriati, con diversi voli aerei, 51 clandestini,
soprattutto tunisini, marocchini e nigeriani. A Lampedusa si aspetta l’arrivo del
premier Berlusconi. Mentre continua il braccio di ferro con l’Europa. Francesca
Sabatinelli.
Tra Italia
ed Europa la frattura si chiama immigrazione. Oggi all’unisono critiche sono arrivate
dal premier Berlusconi, dal presidente del Senato Schifani, dal ministro dell’Interno
Maroni, il più tagliente: “L'Europa si fa vanto di grandi principi, ma quando deve
dimostrare che c’è solidarietà questo non avviene'', ha detto alla protezione civile
di Bergamo. Per Schifani la chiusura delle frontiere indica l’assenza di fratellanza
europea, più morbido il premier per il quale gli altri Paesi europei devono condividere
con gli italiani l’accoglienza degli immigrati. Su di tutte si è levata nuovamente
la voce del Capo dello Stato. Napolitano, che ieri sera aveva sollecitato scelte più
coese, oggi è tornato a chiedere che l’Europa parli con una voce, che accolga dignitosamente
gli immigrati, ma soprattutto un chiarimento su Schengen. Al governo italiano
però arrivano le accuse delle opposizioni e il duro giudizio del leader dell’UDC Casini
che parla di governo italiano assente e confuso sul tema di immigrazione. Ieri sera
sulla gazzetta ufficiale sono state pubblicate le condizioni per le quali l’Italia
concederà ai migranti un permesso di soggiorno temporaneo. Il provvedimento riguarderà
solo i nordafricani, escluderà quindi chiunque altro arriverà da Paesi diversi. Gli
interessati dovranno essere giunti fra il primo gennaio e la mezzanotte del 5 aprile
e chiedere il permesso entro il 16 aprile. Per gli arrivi successivi al 5 si prevede
il respingimento o l’espulsione. Il documento consentirà agli interessati la libera
circolazione nei Paesi dell’Unione. Ciò che rifiutano fortemente Francia e Germania.
E se Parigi con l’accordo siglato ieri sera tra i ministri Maroni e Gueant ha ammorbidito
la sua posizione, così non è per Berlino che si è schierata contro i permessi temporanei
decisi dall’Italia e che ha deciso di rafforzare i controlli alla frontiera con l’Austria.
A Ventimiglia intanto gli immigrati anche oggi si sono messi in fila al commissariato
per le richieste di permesso di soggiorno temporaneo che permetterà loro di andare
in Francia. Mentre dall’altra parte del confine, a pochi chilometri, a Mentone si
manifesta contro i respingimenti e contro la dura politica del governo di Sarkozy
e per ricordare ciò che la Cei aveva dichiarato solo poco più di una settimana fa
e che oggi ha ripetuto anche mons. Nosiglia, arcivescovo di Torino: “Di fronte all’immigrazione
è indispensabile l’appoggio di altri Paesi che finora sono rimasti un po’ sordi".
“E' in gioco, ha detto mons. Nosiglia, la stessa sopravvivenza della Comunità Europea”.
Come
detto quindi è entrato oggi in vigore il permesso di soggiorno temporaneo valido sei
mesi. A Torino lo hanno già richiesto in ottanta, sbarcati a Lampedusa tra il primo
gennaio e il 5 aprile. Secondo le autorità italiane potranno viaggiare all’interno
dei paesi Schengen, ma per Germania e Francia, i permessi sono contrari al trattato
sulla libera circolazione nell’Ue. Francesca Sabatinelli ha intervistato mons. Giancarlo
Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei.