2011-04-09 15:31:55

In Perù il quarto Simposio di teologia per gli Indios


La Chiesa deve essere una comunità inserita nella realtà, nella storia e nella cultura dei popoli. Questa comunità è articolata con altre realtà ecclesiali nella Chiesa universale ed è arricchita dalla tradizione apostolica e dall’esperienza delle popolazioni indigene. Questo, in sintesi, il messaggio rivolto ai delegati che hanno preso parte al quarto Simposio di teologia per gli Indios organizzato dal Dipartimento per la cultura e l’istruzione del Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam). L’incontro, dal titolo “La teologia della creazione nella fede cattolica, nei miti, riti e simboli dei popoli originari cristiani in America latina”, si è svolto a Lima, in Perù, e ha visto la partecipazione di vescovi, sacerdoti, laici ed esperti di teologia. I delegati, dopo aver osservato che “la Chiesa d’Occidente fino al Concilio Vaticano II, ha agito a partire da un cristianesimo con una prospettiva eurocentrica”, hanno spiegato che adesso si apre alla valorizzazione delle diversità. “Il ritorno alle fonti e l’apertura alle esperienze storiche dei popoli ci rinnovano. Per evangelizzare ed essere evangelizzati — hanno aggiunto — la Chiesa entra in dialogo alla ricerca di nuovi orizzonti di vita a partire dai valori e dalla visione del mondo dei popoli indigeni”. I delegati hanno spiegato che “il contributo dei popoli indigeni è stato quello di porre l’umanità come parte della natura e di porre Dio presente e vicino che veglia sulla vita e su sorella madre terra”. (L.G.)







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