2011-04-09 15:50:15

Egitto: dimostranti di nuovo in Piazza Tahrir al Cairo


Tornano le manifestazioni e le violenze nella capitale egiziana de Il Cairo, a due mesi dalla fine del regime di Mubarak: era l'11 febbraio infatti quando l’ex rais lasciava il potere. Per le forze armate, gli scontri sono stati incitati da esponenti del Partito nazionale democratico di Mubarak, verso i quali è stato spiccato ordine di arresto. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Piazza Tahrir al Cairo, luogo simbolo della rivoluzione anti-Mubarak, torna ad essere teatro della protesta degli egiziani e della battaglia tra manifestanti ed esercito. Un autobus per il trasporto di truppe è stato dato alle fiamme stamani nella piazza, dopo una notte di scontri. Ambulanze sono arrivate nella zona, completamente sigillata dalle forze armate. Secondo i militari, che hanno anche usato lacrimogeni per disperdere la folla riunita da ieri, la situazione è sotto controllo, ma fonti mediche parlano di almeno due morti e 18 feriti. Tutto è cominciato nel venerdì di preghiera islamica: a due mesi dalla fine del regime trentennale dell’ex rais, centinaia di migliaia di persone hanno chiesto a gran voce che Mubarak, la sua famiglia e il suo entourage vengano processati. Per vari siti internet, sarebbe stata superata la quota fatidica di un milione di partecipanti, obiettivo degli organizzatori, ai quali si sono uniti ufficialmente anche i Fratelli musulmani. Sugli ultimi episodi di violenza, scattati ieri, Antonella Palermo ha raggiunto telefonicamente Marco Masulli, studente italiano al Cairo:

R. - In questi giorni, a dire la verità fino a ieri, la vita stava riprendendo a scorrere normalmente, anche perché è stato tolto il coprifuoco, durato per quasi due mesi. Quello che ho sentito è che c’è stata questa grande manifestazione di un milione di persone, dopo di che, verso sera, alcuni manifestanti hanno provato a rimanere in piazza per un sit-in, per dormire lì, addirittura con alcuni ufficiali dell’esercito tra loro. Questo sit-in, però, è stato stroncato in modo violento dall’arrivo dell’esercito.

D. - Sono ultime rappresaglie di una situazione che va verso la stabilità?

R. - La situazione potrebbe ancora cambiare da un momento all’altro, per come si stanno mettendo le cose: c’è del malcontento, soprattutto per quanto riguarda le condizioni economiche in cui versa la maggior parte della popolazione. Il fatto principale è che si nota un esaurimento della spinta rivoluzionaria delle scorse settimane, e tuttavia una parte della popolazione che ancora continua a protestare. Sono proprio queste persone a essere state colpite ieri sera. (vv)







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